Dunque il commissario straordinario Piero Fossati ha detto sì. Un po’ come l’uomo del Monte con gli ananassi, Fossati rivela che i tempi sono maturi per il nuovo depuratore comprensoriale, l’impianto che, per dirla con il sindaco di Chiavari Roberto Levaggi, spendendo 80 milioni favorirà il turismo dei liquami per mezzo Tigullio. Fossati, il commissario di una Provincia appesa alle istituzioni come le foglie di Ungaretti. A capo di un palazzo dove sono finiti nel corso degli anni i trombati di ogni partito, quelli che le segreterie hanno posato come soprammobili in attesa del prossimo giro alle regionali. Crocetta in Sicilia ha chiuso la baracca in quattro e quattr’otto, in Liguria la Provincia sarebbe dovuta sparire in luogo della mirabolante città metropolitana. Poi tutto si è bloccato come in un flash mob di ragazzini in passeggiata e Fossati si è trovato solo a dirigere una specie di Concordia incagliata nell’immobilismo. Tra un comunicato sui cinghiali e una informativa sulla galaverna, il commissario trova oggi il tempo per dire la propria sul controverso depuratore nella foce dell’Entella. «Via libera dalla Provincia» con i poteri della (ex) giunta. Fossati aderisce al protocollo d’intesa con la Regione Liguria e i Comuni di Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Cogorno, Lavagna, Moneglia, Ne e Sestri Levante. Non manca la copertura istituzionale. Si ribadisce che il depuratore rientra nel piano d’ambito approvato dell’ATO della Provincia di Genova e «la sua realizzazione nel rispetto degli obiettivi comunitari per il miglioramento dell’ambiente e la salvaguardia degli ecosistemi fluviale e marino dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2015». Fossati sottolinea inoltre che «pendono rischi di pesantissime sanzioni europee perché quest’area del Tigullio Orientale non ha ancora sistemi completi e integrati di trattamento e depurazione». Un uomo solo al comando, Fossati, ultimo baluardo di un palazzo che ha visto azzerare consiglio e giunta provinciali. Ma come i contingenti lasciati a presidiare le isole egee durante l’assurda guerra colonizzatrice, il manipolo di funzionari superstiti non arretra. E allora Fossati dice che «la Provincia, che svolge per l’Ato le funzioni del servizio idrico integrato, darà impulso alle procedure di gara – affidate a Iren, gestore del servizio – e stipulerà una specifica convenzione con la stessa Iren per il trasferimento delle risorse programmate dall’Ato per la realizzazione dell’impianto consortile, finanziato con le tariffe idriche». Il commissario fa anche sapere che «La gara d’appalto comprenderà anche la realizzazione della nuova colmatina alla foce dell’Entella, per la quale è stata redatta una valutazione tecnica dallo studio La Barbera secondo cui le caratteristiche del progetto ne garantiscono la compatibilità idraulica rispetto al deflusso e alle piene dell’Entella e non provocano influssi negativi sulle correnti marine o fenomeni di erosione della costa». Fossati, un uomo solo al comando nell’ultima corsa della carriera. Senza più gregari, appiedati nei tornanti della spending review
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Tutto ciò è drammatico, specchio di una politica, moribonda, che stoltamente continua a far i “soli” suoi voleri, Un commissario unico, (mandatario del solito BuBu Burlando) ormai al lumicino uno, e sul vial del tramonto il cementaro regionale, che ottusi non vogliono sentire il mormorio del cittadino, che presto diventerà grido, e domani si trasformerà in lettera di licenziamento.
Due soggetti, più altri a catena apostoli esecutori di ordini, che dovranno essere indagati, per stupro ambientale nel girone infernale dei cementificatori.
R.I.P in pace turismo lavagnese.
Perchè tanto pessimismo, Alessandro?
Suvvia si lustri gli occhi leggendo quanto segue:
“Per quanto riguarda il paraggio in oggetto (paraggio della foce dell’Entella dal porto di Chiavari al porto di Lavagna n.d.r.) gli interventi dovranno essere volti al mantenimento della configurazione morfologica attuale ed all’utilizzo del surplus di sedimenti immessi dall’Entella come materiale da destinare alle spiagge dell’unità fisiografica (del Golfo del Tigullio, Baia del Silenzio e Riva Trigoso n.d.r.).
Sì ha letto bene: “mantenimento della configurazione morfologica attuale” mediante il solo “utilizzo del surplus di sedimenti immessi dall’Entella come materiale da destinare alle spiagge” da Portofino a Riva Trigoso.
Stia sereno, quindi, perchè non passerà molto tempo che l’intera elefantiaca impalcatura tecnico-amministrativa del progetto della colmata di Lavagna crollerà fragorosamente non foss’altro per questa inequivocabile disposizione del Piano regionale di tutela dell’ambiente marino e costiero.
Disposizione che interpreta appieno il comune sentire che, dilagato a macchia d’olio dopo l’inopinato rifiuto della civica amministrazione lavagnese di sottoporre il caso a referendum popolare, è andato sempre più consolidandosi per poi culminare nella manifestazione popolare del 24 aprile “NO COLMATA – SI’ DEPURATORE” tenutasi proprio davanti alla struttura del depuratore da tempo attivo nell’ambito portuale di Lavagna.
Ciò a testimonianza che Lavagna non è priva di depuratore, come sembrerebbe voglia far credere la pubblica amministrazione, bensi ne è regolarmente dotata, anche se l’impianto dovrà essere adeguato alla normativa comunitaria entro l’anno 2015.
Molto bello il blog… pero’ aspetto nuovi post, e’ da troppo tempo che non ci sono aggiornamenti. Vabbe’, intanto mi sono iscritto ai feed RSS, continuo a seguirvi!
Gentile Fabio, solo ieri sono stati inseriti 3 nuovi post. Questo giornale è aggiornato ogni giorno, weekend compreso. Continui a seguirci, cordiali saluti
Attenzione, scostatevi! L’impalcatura tecnico-amministrativa del progetto della colmata, e quindi del megadepuratore di Lavagna, tanto caro al PD, sta crollando! E ciò non solo perchè minata nelle fondamenta dal Piano regionale di tutela dell’ambiente marino e costiero del 2012, ma anche per le vigorose picconate che le hanno inferto quei cinquemilaseicentoquindici lavagnesi, autenticamente liberi di mente e di cuore, che il 25 maggio, nel chiuso delle cabine elettorali – sia pure sotto 4 diverse bandiere – si sono uniti al Comitato Giù le Mani dal Fiume Entella in un unico, responsabile, convinto ed inequivocabile NO alla realizzazione di tale assurdo progetto. Ebbene si: il referendum tanto a suo tempo cocciutamente e prepotentemente negato è stato oggi democraticamente celebrato senza sconti per nessuno e a testa davvero alta. Ebbene sì: noi a Lavagna pensiamo ed agiamo così.