Ad un certo punto pensai che non ce l’avrebbero fatta, che si sarebbero fatti cavalcare come gli elefantini delle giostre dinanzi ai bar. Grillini a quattro zampe avanti e indietro, dolcemente oscillati da una leva piazzata nella pancia del piccolo Dunbo a pois azzurri. Lessi su un comunicato stampa ufficiale dei 5 Stelle che il movimento riteneva «prioritario» il tunnel della Fontanabuona, che l’opera da 250 milioni di euro per la quale non esiste tuttora un documento che ne certifichi il saldo attivo tra costi e benefici, era in cima ai loro pensieri. Fu uno choc. I cavalieri della moralizzazione anelavano dunque sedere al tavolo dei pubblici finanziamenti per realizzare un’opera bocciata dal Politecnico di Milano, i seguaci del barbuto sciamano di Sant’Ilario si univano al coro dei comuni fontanini interessati al tunnel senza uno straccio di idea sullo sviluppo economico della valle che dimostrasse necessario deturpare la montagna. Senza nulla eccepire rispetto al ridondante chiacchiericcio ad uso e consumo elettorale di onorevoli, consiglieri regionali e sindaci circa le presunte mirabilie dell’opera. Grillini muti, silenti, sterili. Anzi no, addirittura correi dell’ennesimo investimento sconsiderato in Val Fontanabuona, come Promoprovincia (liquidata) e il Chiapparino (chiuso). Possibile? No. Quel comunicato stampa firmato dal Movimento 5 Stelle fu semplicemente il maldestro tentativo di fagocitare il movimento insinuando subdole priorità totalmente incompatibili con il programma di Grillo e Casaleggio. Merito dei grillini nostrani l’aver compreso (tardivamente) quel che stesse accadendo, fino a combattere una battaglia interna per isolare gli infiltrati e i loro insostenibili progetti come il tunnel milionario (almeno fino a documentata prova contraria). Ora il Movimento 5 stelle si schiera compatto contro il depuratore alla foce dell’Entella, nessun tentativo di cavalcarne il consenso conquistato alle politiche appare possibile. L’elefantino della giostra a pois azzurro è cresciuto. Bene così.
lPod
Nella foto, Martino Tassano, candidato sindaco 5 Stelle a Sestri Levante
Ottimo intervento, da frequentatore della Valle ho trovato piuttosto contradittoria e sospetta l’adesione del progetto da parte dei neonati (guarda caso post politiche 2013) gruppi M5S in Valle.
Tuttavia l’articolo non tiene conto di alcune cose: prima di tutto lo studio del Politecnico (2010) è stato superato da uno studio di fattibilità più recente, i “finanziamenti pubblici” si sono ridotti al solo coinvolgimento di Autostrade.
Che poi la soluzione scelta è forse eccessivamente impattante sull’ambiente è vero, ma questo può sempre essere aggiustato (siamo in fase di progetto preliminare).
Resta però un problema di fondo che l’articolo non analizza: esistono alternative che possano favorire lo sviluppo della Valfontanabuona o dobbiamo dire ai residenti di fare le valigie?
Un investimento di oltre 200 milioni è già un valido progetto che potrà sicuramente dare ossigeno alla Valle, sicuramente piani per lo sviluppo economico potranno essere sviluppati grazie alle potenzialità dell’opera (una delle poche in Italia volute dalle popolazioni locali) e che comunque latitano anche in questo articolo.
Bene Federico, esibisca lo studio. Le mie fonti (Uffici regionali) negano vi sia un documento che metta in relazione costi/benefici. Ma il punto è un altro. Lei ritiene il tunnel funzionale allo sviluppo della valle, senza però dire quale modello economico potrebbe sostenere l’opera. Io dico, prima bisogna sapere cosa si vuol fare, poi si costruiscono (anche) le infrastrutture per realizzarlo. Qui no. La follia (costosissima) è nessuno dice cosa vuol fare in Valle (turismo, industria, servizi, artigianato, agricoltura, new economy) ma tutti vogliono fare l’opera. E sa perchè? Perchè i prezzi delle case lieviterebbero grazie al collegamento con la costa e i politici fontanini potrebbero spendersi questa carta con i propri elettori residenti pagata dai contribuenti. Altro che sviluppo economico della valle! Podestà
Chiedo scusa non voleva essere un intervento accusatorio…io facevo riferimento ad uno studio portato nella presentazione del marzo scorso e più volte citato da chi vuole l’intervento. Che poi sia un documento di parte può essere, ma il fatto è che nell’articolo è stato del tutto ignorato (sarà mia cura procurarglielo al più presto).
Quanto agli effetti economici: oltre all’esistenza delle abitazioni residenziali, vi è un patrimonio immobiliare fatto di capannoni completamente sfitto o deserto che effettivamente un’opera di questo tipo potrebbe aiutare a ricollocare con evidenti effetti sull’occupazione della zona.
Inoltre la collocazione della valle non solo facilita un mercato di seconde case ma soprattutto si presta ad essere una soluzione per i pendolari in vista di un (speriamo) rilancio economico di Genova.
Volendo poi guardarsi attorno vi è in corso un progetto congiunto Liguria ed Emilia Romagna per il rilancio turistico della val d’Aveto, il tunnel contribuirebbe a coinvolgere la valle in questo progetto.
Insomma idee ve ne sono, che poi i politici locali non brillano di iniziativa è verissimo ma quest’opera, a mio modestissimo parere, non è sbagliata ed ha una sua logica che giustificherebbe l’impatto ambientale che può essere ancora mitigato.
Ma il problema è un altro: la valle è in decadenza, di giorno in giorno le persone abbandonano i paesi e le attività chiudono,.. io sono convinto che opere di questo tipo siano una extrema ratio ma in questo momento non vedo alternative.
Le chiedo dunque: quali alternative lei vede per rilanciare la Valfontanabuona?
Gentile Podestà,
Le segnalo che sulla pagina ufficiale dell’Assessore Paita in merito alla presentazione del progetto preliminare si parla di “uno studio che nei risultati ha sovvertito le valutazioni iniziali sull’insostenibilità dell’opera da parte del Politecnico di Milano incaricato dal Governo” (http://www.raffaellapaita.it/index.php?option=com_content&view=article&id=464:12-marzo-cicagna-presentazione-pubblica-del-progetto-tunnel-fontanabuona-rapallo&catid=1:ultime&Itemid=30).
Purtroppo non lo conosco nel merito in quanto alla presentazione del progetto il 12 marzo 2012 non ero presente, tuttavia credo che non sia impossibile ottenerlo contattando l’Assessorato o i Sindaci consentendole così una migliore istruttoria sull’opera.
E’ comunque evidente che dallo studio del Politecnico di Milano del 2010 le cose sono cambiate (prima di tutto la presentazione di un progetto preliminare che può fare effettivamente da base per un serio studio costi/benefici).
Le segnalo inoltre che dalla pagina delle infrastrutture della Regione Liguria (http://www.infrastrutture.regione.liguria.it/component/bandiegare/infrastruttura/23-tunnel-val-fontanabuona.html) si specifica che la soluzione avanzata si fonda su uno studio di fattibilità del 2010, sicchè è curioso che le sue fonti in Regione Le dicano che non esiste in modo assoluto un documento “che metta in relazione costi/benefici”.
Con l’occasione Le faccio notare che l’intervento ha già un impatto ambientale minore: l’ingresso lato Rapallo è stato ubicato in posizione non visibile dalla costa, la rampa è in gran parte coperta, le gallerie da scavare sono di lunghezza inferiore a 5 km e la zona di uscita è comunque di relativo valore paesaggistico in quanto già urbanizzata.
Resto quindi in attesa di una sua cortese risposta circa la alternative e le altre soluzioni che secondo lei possano migliorare la situazione economica e sociale della Valle.
Gentile sig. Federico, ribadisco che alcuni mesi fa contattai personalmente la segreteria dell’assessore Paita in Regione e mi fu detto dai suoi uffici che non esisteva (almeno in allora) una carta che ponesse in relazione costi/benefici dell’opera. Disponibile, mi fu detto, è una lista degli oneri, che è altra cosa. Ne scrissi immediatamente sul Menabò e non fui smentito da alcuno. Ora controllo il suo link.
Podestà
Dunque le Sue “fonti” sono una telefonata a un impiegato regionale non molto preparato?
Sul punto esiste anche una relazione dei sindaci del 2011 piuttosto velleitaria ma che in parte risponde ai suoi dubbi circa l’inesistenza di un piano economico per la valle collegato alla realizzazione dell’opera (http://www.ilsecoloxix.it/p/levante/2011/09/09/AO0JXZ2-divertimenti_spunta_fontanabuona.shtml escludendo la stupidaggine del parco acquatico si parla di ripopolamento dei comuni, ricollocazione dell’edilizia produttiva e vocazione turistica).
Inoltre il documento del politecnico di Milano se non vado errato – perchè anch’esso irreperibile – fondava la sua analisi sul fatto che l’opera fosse finanziata con il project financing sicchè la sostenibilità dell’opera non era in relazione agli effetti economici in Valle bensì alla copertura economica dell’opera stessa; il problema è stato risolto con l’accollo dell’investimento da parte Autostrade che dovrebbe coprire l’opera con i pedaggi derivati dalla rete.
Ora, può rispondere alla mia domanda: esistono idee alternative alla realizzazione del tunnel?
Perchè al momento le alternative che vedo sono 2: 1) dire agli abitanti di fare le valigie; 2) lasciar morire la Valle dal punto di vista sociale per facilitare la realizzazione della gronda di levante.
Lei che è molto preoccupato per le sorti dei soldi dei contribuenti non la preouccupano queste 2 alternative?
Gentile Podestà,
domandare è lecito, rispondere è cortesia…