Si apprende oggi dal giornale che Piergiorgio Brigati intende non candidarsi a sindaco. A meno che. Il capo di Un’Altra Rapallo gioca d’anticipo e detta le condizioni: se corre, vuol vincere. Nel ventre molle e putrescente della politica rapallina uno come Brigati sa come muoversi, cosa buttare lì con scientifico tempismo. E dire che “mi candido se sostenuto da altre liste” significa parlare a nuora perché suocera intenda. D’altronde Rapallo è una grande famiglia da quadretto sul trumoncino a ribaltina, di quelle dove si litiga per l’eredità dell’isterica zia. Alternativo a Giorgio Costa durante la prima fase della scorsa campagna elettorale, ma pronto anche a tendergli la mano al ballottaggio contro Mentore Campodonico. Naturalmente barattando una o più poltrone in Municipio. Si chiama apparentamento, è la specialità dei moderati. Dalle colonne del Secolo XIX, Brigati accusa oggi non meglio precisati personaggi di essere andati “un po’ qua e un po’ là” durante i 19 mesi dell’amministrazione Costa, tralasciando il particolare per cui – proprio lui – nel corso della primavera non andò di qua, ovvero con Costa, perché il futuro sindaco rifiutò l’offerta e lo costrinse allo sterile ed infruttifero ruolo di oppositore. L’essenza del Brigati pensiero può riassumersi nelle considerazioni raccolte dal giornale: “A oggi in campo ci sono solo Carlo Bagnasco e Armando Ezio Capurro. Altre forze, come il nuovo Centrodestra, ci hanno contattati, così come abbiamo parlato di una possibilità di confronto con la sinistra rapallese. Per ora stiamo alla finestra”. Un tuffo nella vischiosa oratoria andreottiana, specialità di Brigati, che in questa fase della (precoce) campagna elettorale mai rinuncerebbe a tenersi le mani libere per incrementare il proprio potere contrattuale con cinica determinazione. Nel 2012, da candidato sindaco, ottenne oltre 2100 voti sostenuto da quattro liste: Un’Altra Rapallo, Rapallo città futura, Rapallo come vuoi e quel che restava della Democrazia Cristiana. Non andò oltre il 14 per cento, troppo poco per voli pindarici. Il suo destino è rassegnarsi all’eterno piazzamento, a meno che qualcuno non porti in dote altre liste e altri voti. E allora lancia implicitamente l’appello per stringersi a corte, la sua corte. Oppure punterà i piedi riservandosi di parlare con chiunque. O anche non se ne farà niente, l’Altra Rapallo potrebbe saltare un giro e non schierarsi. Inizia così la nuova campagna elettorale di una città che non pare in grado di esprimere alcuna alternativa ai gruppi di potere esistenti, che – come tutte le forze che controllano nei fatti il territorio – offrono sicurezza e protezione in cambio della propria ingombrante sopravvivenza. Rapallo è cosa loro.
Lorenzo Podestà
Non condivido le considerazioni fatte a riguardo di Piergiorgio Brigati e di un’altra Rapallo, perché a mio avviso il gruppo che ruota attorno a Sant’Anna ma che estende le sue propaggine su buona parte di Rapallo, ha sempre parlato di politica e di “cose da fare” prima che di poltrone o incarichi. E nel 2012 ha corso mettendoci la faccia e spendendo in proprio e non per conto terzi. Io che con loro partecipai a quel progetto lontano dai partiti (come consigliere provinciale uscente), posso dire che fu un esperienza bellissima, ma che siamo entrambi consapevoli, che nonostante gli oltre 2000 mila voti raccolti, gli ambiti nazionali e i partiti contano e hanno il loro peso da tenere in considerazione.
Non dimentichiamo poi che durante quest’ultima legislatura sarebbe stato facile e comodo per Brigati passare in maggioranza in questi ultimi mesi e ottenere ottimi “posti al sole” che avrebbero dato risalto ad un gruppo coeso (quello di brigati) che Costa non aveva mai avuto.
I pochi contatti avuti con la precedente Amministrazione per un possibile coinvolgimento sono stati alla luce del sole e le richieste miravano al rinnovamento della Giunta all’ inserimento di punti programmatici e alla revisione dei rapporti interni alla maggioranza stessa, la melma non è roba di Brigati o chi ruota attorno a lui, e pertanto dissento da queste affermazioni di chi a mio avviso non ha potuto apprezzare l ‘uomo, al di là degli indirizzi politici che possono essere condivisi o meno.
Tra l’altro Brigati tra tutte le forze presenti in Consiglio Comunale l’ opposizione l ha sempre fatta, forte e chiara. Condividendo anche con me (che non c’entro con un altra Rapallo) interpellanze ed interrogazioni.
Ora che i giochi ripartono da zero, una libera associazione a mio avviso fa bene ad ascoltare tutti, cercando eventuali alleati per proporre un candidato sindaco oppure tra gli aspiranti sindaci sostenuti da altri gruppi, quali siano le migliori condizioni per partecipare e dare il proprio contributo. Alla fine non è Brigati che decide ma il tosto direttivo.
Lo dico in modo disinteressato anche se non sono parte di un’altra Rapallo ne del suo direttivo.
cordialmente e senza polemica.
Massimo Pernigotti