Caro Direttore,
qualcuno certamente ricorderà quanto avevo scritto, non molto tempo fa, sull’effetto che la conquista della serie B della Virtus Entella, avrebbe avuto sulla gente di Chiavari al punto di far loro dimenticare gli enormi problemi della città.. Mi riferivo, in particolare – anche allora – all’ampliamento del porto turistico tuttora pressoché in stallo, al caso LAMES (?), al destino dell’ex nuovo tribunale, tanto per citare i primi tre che mi vengono in mente, per arrivare alla Genova metropolitana che si sarebbe ingoiata pure la nostra bella Chiavari….che, ora, però, è in serie B.
Ricordo di essere stato alquanto deriso da non pochi lettori in massima parte “faraonici”, nell’annettere l’ importanza che avevo dato al prevedibile accadimento sportivo che tutto avrebbe fatto dimenticare…o quasi. Ciò detto questa mattina, andando tranquillamente in porto, mi sono imbattuto con una marea di gente più o meno inquadrata, in attesa della apertura dello spazio Duferco in corso Colombo, opportunamente e intelligentemente attrezzato per il merchandising della Virtus Entella, vendita dei biglietti per lo stadio compresa. Una fila che arrivava sino alla statua del Messina ! Da non credere….ma tant’è. Una “roba” da assalto dei forni, piuttosto che l’uscita di un nuovo tablet stile New York del maggio scorso ! Chissà perchè, mi è subito venuto in mente l’antica locuzione latina… panem et circenses.
Chissà se domani la notizia sarà riportata dai giornali e se qualcuno la commenterà pure sul suo “Menabò”….
Beppe Grossi
Gentile signor Grossi ha colpito nel segno!
Chiavari ormai e’ in serie B e non solo per il calcio … ma ormai e’ di serie B in pulizia servizi importanza.
La gente fa la coda per i biglietti della partita e non si cura di altre partite che si stanno giocando: Citta’ metropolitana, PUC, Lames ecc
Il futuro di Chiavari sara’ una sconfitta?
E nel giorno dopo la partita Samp Entella mentre la gente e’ distratta e se ne va in ferie ecco il grande saldo di questa Amministrazione: il 25 agosot l’atto di Svendita della Fara.
I Chiavaresi un tempo si sarebbero rivoltati…. ora sono “narcotizzati” e “nel pallone”
@sbarassu e saldi. Alt, un momento. Mi si può dire quanti sono i chiavaresi che hanno lottato in difesa della vendita della Fara sia prima che dopo i vari esperimenti di gara a partire dal 2008 ? Pochi, anzi, pochissimi e quindi, posto che ai chiavaresi la conservazione della Fara non interessa neanche un po’ (anzi), sarebbe ora che la si smettesse con le lamentazioni e si considerasse il manufatto come è stato sempre considerato anche in alto loco, ovvero un catafalco (!?) del quale disfarsi. L’importante è che le procedure di vendita siano state rispettate.
eh gia tutti a farsi prendere per i fondelli da gozzi, che ha gia pensato di far della colmata il nuovo stadio della squadra, dal comune che “dimentica” i problemi della citta. povera citta ogni cosa dimenticata per 22 che tirano calci al pallone, e pensiamo anche a tutti quei tifosi dell entella della prima ora che manco sapevano cos era quando giocava nei campionati piu bassi, stadio desolatamente vuoto, e che ora affermano di averla sempre seguita
Per governare Chiavari non ci vuole molto, la gente ha pochissime aspettative. Essendo una città di anziani al sindaco non si chiede niente se non preservare un po di calma e tranquillità. I chiavaresi sono per lo più anziani e si accontentano di poco: un gelato dal Davide e un giro sul trenino alla sera per prendere un po di fresco. A queste condizioni chiunque potrebbe fare il sindaco anche il panettiere o il denti lunghi che amava molto la Chiavari Nuoto. L’unica cosa richiesta è essere più o meno onesti. Se il faraone non avesse fatto i casini che ha fatto per far lavorare l’architetto sarebbe stato li per i prossimo 50 anni. Levaggi è molto più furbo queste cose le ha capite bene. Farà il sindaco a lungo bisogna rassegnarsi
Gentile Grossi, a Chiavari funzionano poche cose, una di queste è l’Entella calcio. Il turismo è in crisi, come pure il commercio. I servizi li stanno tagliano uno dopo l’altro, come giustamente lei ricorda. La città traccheggia in attesa di un divenire che la rilanci in qualche modo, non è dato sapere come. Dopo il ventennio agostiniano Chiavari non ha un’identità commerciale su cui porre le basi di un rilancio. Chi continua ad investire denaro a queste condizioni è un eroe moderno, soffocato com’è dalla burocrazia e dall’inettitudine della classe amministrativa passata e presente. Ecco perchè trovo ingeneroso puntare il dito contro Gozzi – del quale non dimentico i discutibilissimi trascorsi politici – o contro i chiavaresi che si gonono (in mancanza d’altro) l’Entella in B. Giacchè non mi piace parlare di cose che non conosco, mercoledì sera ho assistito alla partita dalla tribuna per capire quale fosse l’atmosfera. Ebbene, piaccia o no, Chiavari è oggi nel business del calcio che conta, basti guardare il calendario della stagione sportiva per rendersene conto. Realismo impone obiettività. Stia bene
Gentile….admin,
attenzione, forse mi sono spiegato male, “ma non credo”, come dice il senatore Razzi nella parodia del grandissimo Crozza !
Mi sono permesso semplicemente di evidenziare come l’attuale presenza della Virtus Entella in serie B abbia fatto dimenticare alla città ogni cosa, ne mai mi sono sognato “di puntare il dito contro Gozzi” – anzi ! – ormai giustamente onnipresente nella vita cittadina, particolarmente su Secolo XIX…. Se mai contro i chiavaresi, questo si, che per la circostanza hanno totalmente dimenticato ciò che anche ella ha così ben elencato…
Spero di essere stato chiaro. Stia bene.
Beppe Grossi
Ciò che evidenzia, l’onnipresenza di Gozzi sui media, è un aspetto che ho denunciato anch’io mesi fa. L’apogeo del magnatismo gozziano si è avuto quando il Secolo XIX organizzò il famigerato convegno all’auditorium, dedicando all’evento – in verità piuttosto datato quanto a contenuti e relatori- intere paginate. Il problema è che Gozzi, piaccia o no – e a me non piace – è praticamente l’unico che investe ingenti quattrini personali su Chiavari. Lo fanno anche altri, per esempio coloro che hanno acquistato la Fara, ma con il chiaro intento di speculare su una vicenda amministrativa ormai francamente insostenibile. Gozzi compra spazi pubblicitari sui giornali, apre store dell’Entella, organizza manifestazioni e convegni, porta a Chiavari centinaia di tifosi ospiti ( è successo mercoledì scorso) che mai sarebbero venuti prima, riqualifica l’area verde sotto al castello medievale simbolo della città vergognosamente sfregiato da un clamoroso abuso edilizio perpetrato da un architetto milanese sotto l’amministrazione Agostino. Qualcuno dice: deve riscattarsi dagli imbarazzanti trascorsi di convinto Craxiano. In parte lo penso anch’io.
Ps. La precedente definizione “admin” è resa in automatico dal sistema, mi scuso per non averla corretta
Gozzi investe soldi personali???? Bah!