Perché costruire programmi politici fondati sulla scienza? Salvini sta dimostrando che é sufficiente andare al bar del quartiere, scaldare gli animi seminando qua è là un po’ di luoghi comuni imbevuti di nazionalismo pecoreccio, raccogliere i dieci concetti che trovano maggior consenso e riproporli appena depurati dalle espressioni più grevi tutti i giorni da ogni network come un mantra. Alla fine, se non hai ben chiaro chi sei e cosa vuoi, finisci per convincerti. Un mio conoscente elettore del Pd mi ha riferito senza alcun imbarazzo che alle regionali voterà Salvini “perché vuol togliere la legge Fornero e tanto sono tutti uguali”. Ma sono tranquillo, si tratta di un caso più unico che raro. Una specie di elettore albino. La gente di questa terra non si vende per quattro frasi ad effetto piazzate lì da un palco, sa giudicare da sé quel che é bene e quel che non lo é, cosa fare e cosa non fare, quando tacere e quando parlare. Soprattutto ha imparato nei secoli con uno sguardo e senza troppe formalità di chi fidarsi, a chi dare condizionata fiducia, chi cacciare senza troppi convenevoli. L’immigrazione non é un fenomeno nuovo se hai 250 km di terra esposta al mare, da tempo hai imparato a mercanteggiare cose e idee con chi sbarca nei tuoi porti. Romani, Saraceni, Francesi e Spagnoli. Perfino Pisani. Ecco perché Salvini non ha possibilità alcuna di far attecchire qui le sue teorie corroborate dalla paura. Questa gente non teme gli immigrati, é abituata da sempre ad accoglierli con la necessaria diffidenza non foss’altro per ragioni di mero interesse. Prevedo per il carroccio, oltretutto qui deragliato per effetto delle performance amministrative di Francesco Belsito, un nuovo flop.
Lorenzo Podestá
Quanto livore! La solita tattica, le solite frasi infarcite di insulti, per cercare di delegittimare chi non viene considerata una controparte politica, ma un “nemico”.
Non sarebbe più intelligente contestare le idee e proporne altre più convincenti?
Comunque stai sereno, chi guida il Paese la pensa come te.
Caro Roncisvalle, quel che definisci livore è la reazione di chi non accetta lo stile comunicativo di Salvini. Non ho mai considerato la Lega come un nemico quando essa – lo ha fatto con il federalismo – ha condotto battaglie giuste o quando – lo ha fatto con il secessionismo – ha intrapreso orizzonti sbagliati. Il punto non è dunque la Lega in quanto tale, ma la strategia di marketing politico che si sono dati alcuni suoi dirigenti. Maroni lo ascoltavo, Borghezio no. Anche Salvini sono stato a sentire con un certo interesse, fino a quando ha scelto di ragionare per slogan infarciti di luoghi comuni, scegliendo a via più facile per agitare l’elettorato deluso dai governi che si sono succeduti nel corso degli anni (di cui la Lega ha fatto parte a pieno titolo con Berlusconi a Palazzo Chigi). Via più facile ma pericolosa. Nel paese vi sono gruppi più o meno organizzati che hanno una coscienza democratica molto labile (al contrario della Lega, su questo diamo d’accordo), i quali, corroborati dal tono incendiario di Salvini, potrebbero considerarsi legittimati da un leader nazionale, fino ad eleggerlo rappresentante istituzionali delle loro deliranti teorie xenofobe. Salvini non può non rendersi conto di tutto ciò, se insiste con i toni mutuali dal Font National diventa anche lui pericoloso. Non ho tempo per raccogliere una sintesi delle espressioni più retrive del segretario federale, in rete ve ne sono molte. E’ sufficiente leggere su Facebook il tono dei commenti a margine di alcuni post di Salvini – un profluvio di considerazioni di matrice smaccatamente razzista – per capire che il pericolo è concreto. Se le cose stanno così – e stanno così – le battaglie per difendere il crocefisso nelle scuole, per esempio, perdono ogni credibilità. Non si possono richiamare i valori misericordiosi del Cristianesimo la mattina e chiedere l’affondamento dei barconi carichi di persone al pomeriggio. Su questo, se riesci ad essere intellettualmente onesto al di là del ruolo, sarai d’accordo.
Egregio signor Roncisvalle,
Le confesso che ho stentato parecchio a capire con chi l’ avesse, in altre parole se con Grillo, piuttosto che con Salvini, come avevo in un primo tempo pensato. La loro eloquenza, infatti, supportata da un linguaggio, becero, trucido e rancoroso portato per la prima volta, addirittura nelle piazze, me lo aveva fatto supporre.
Se mai, invece, il livore da lei menzionato, fosse rivolto all’admin…..credo proprio che ella abbia clamorosamente sbagliato, né possa obiettivamente parlare, per onestà intellettuale, “delle solite frasi infarcite d’insulti”, etc., etc., perché proprio tali non mi sono sembrate, anzi. L’unico punto sul quale ho qualche dubbio è la certezza dell’admin che “la gente di questa terra non si vende per quattro frasi a effetto..e sa giudicare da sé quel che è bene e quel che non lo è”….
La recente storia ci ha regalato per vent’anni, prima Mussolini e poi l’ex cavalier Berlusconi. Il primo con l’olio di ricino e “il santo manganello”, il secondo – seppure a fasi alterne – con i suoi “media”, soprattutto televisivi, e il crollo della prima repubblica, grazie all’aiuto, prima dei post-fascisti del MSI e della Lega, poi con la Lega e l’AN di Gianfranco Fini.
Staremo a vedere
Caro redattore, se le piace tanto l’accoglienza potrebbe stare un po in piazza madonna dell’orto dove trova delle giovani prostitute che appena possono ti rubano il portafoglio o qualsiasi altra cosa. Poi è simpatico vedere il marocchino che ti lava il vetro imponendoti il suo sevizio (naturalmente, con licenza, partita iva, rec, visite mediche, inali pagata….come un qualsiasi artigiano) oppure i venditori tollerati dai compagni di sesti che sono irregolari in italia, occupano gratis il suolo pubblico, vendono merce contraffatta, non hanno partita iva, quindi evadono, non hanno inali e imp. poi cè il gelataio davanti alla cui porta espongono questi che deve avere il commercialista (e pagarlo) lo specialita del lavoro per i dipendenti, subire i controlli delle asl per ogni casa, pagare il 55% di tasse, inail, imps e avere sempre paura perché chiunque arrivi con il cartellino ti può multare.
Possono esistere queste cose.
E’ forse sbagliato dire che lo straniero è benvenuto basta che rispetti le regole che devono rispettare gli italiani. Se vai negli stati uniti terra di migranti pensi che ti lascino fare ciò che vuoi e ti può stendere un lenzuolo a time square per vedere borse italiane contraffatte?
Riprenditi signore! Questo è il problema….il 68 vi ha incancrenito il cervello e i suoi effetti in italia tragicamente li sta producendo ancora ora a distanza di oltre 40 anni mentre negli stati evoluti è durato giusto due / tre anni.
Che tristezza…..pontificate inbalsamati….il mondo è passato ma non ve ne siete accorti…..
Scusi ribalta, ma chi ha detto che agli immigrati dev’essere tutto consentito? Personalmente ho criticato su queste pagine e altrove le politiche della cosiddetta sinistra radicale, che dal mio punto di vista non sa dare risposte convincenti rispetto alla comprensibile esigenza della popolazione di vivere in città tranquille e e quanto più possibile ordinate. Altra cosa è porsi il problema – non foss’altro aderendo alla tanto spesso e ipocritamente richiamata dottrina cristiana – di accogliere persone (tra cui donne e bambini) che scappano da guerre e fame. Respingere i barconi come chiede la Lega è la solita operazione popolista che condannerebbe questa gente disperata ad un destino pressochè segnato. Una smargiassata da osteria più che un programma politico serio. Quanto al ’68 può essere come dice lei, ma se l’alternativa sono gli svavillanti anni ’80 tanto cari a certa cultura “moderata” – in verità sovente reazionaria, corrotta e intollerante – non ho dubbi in merito.
Ho visto i sondaggi del Secolo pubblicati oggi sulle intenzioni di voto: la Lega Nord è al 12%. Tanto sciato ma ha quasi la metà dei voti di Grillo…