Sivlia Parodi, candidata al consiglio regionale per la lista Progetto Altra Liguria – Antonio Bruno Presidente
Ingegnere ambientale, 42 anni, si occupa di manutenzione edile e amianto. Ha lavorato anche nella cooperazione internazionale per progetti di sviluppo agricolo sostenibile. Impegnata per l’acqua pubblica, socia di un gruppo di acquisto solidale e di ingegneria senza frontiere.
Quali sono a suo giudizio i punti più urgenti da affrontare in Liguria
a vostro giudizio?
Uscire dal fango metaforico della corruzione e del malaffare nella politica, riportare i cittadini a partecipare al governo della loro regione, introducendo nuovi strumenti di decisione da parte della popolazione (democrazia partecipativa, su cui la Liguria è tra le regioni più arretrate), uscire dal fango reale portato dal dissesto idrogeologico e dall’abbandono del territorio.
Una domanda che abbiamo rivolto anche ad altri candidati, dissesto
idrogeologico e alluvioni, “combatterli” può essere
paradossalmente una risorsa?
Approfitto per precisare che sono ingegnere ambientale e che all’università ho studiato molto questi problemi! E finalmente vedo che anche tra gli ingegneri c’è una nuova sensibilità, che vede nella prevenzione uno strumento sepsso più efficace rispetto a grandi opere idrauliche.
Noi vogliamo un grande piano di piccole opere per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Crediamo che grandi opere localizzate possano al massimo mitigare il rischio solo nelle zone di competenza, lasciando indifeso tutto il resto del territorio. Preferiremmo investire le risorse per una grande opera di MANUTENZIONE, attraverso: ripristino dei terrazzamenti, pulizia dei boschi, rinforzo dei versanti a rischio frana, pulizia degli alvei, ridare permeabilità al suolo, stop cementificazioni. Purtroppo la manutenzione “non fa sciato” come si dice in genovese e si preferiscono le grandi opere da inaugurare davanti alle telecamere. Dobbiamo tornare a risolvere i problemi “a monte”. Questo tipo di azioni avrebbe una ricaduta occupazionale ben maggiore, continuativa e diffusa rispetto ai grandi cantieri
Altra Liguria si pone come lista che fa riferimento ai movimenti, che
alternative alle Grandi Opere auspicate per risolvere i problemi di
viabilità e di comunicazione?
Noi ci opponiamo alle grandi opere INUTILI, ma vogliamo quelle UTILI come ad esempio tutte le opere che aiutino il trasporto pubblico locale: raddoppio della ferrovia a cominciare da dove abbiamo il binario unico, e poi raddoppio dei binari su tutta l’area urbana di Genova, in modo da poter avere una metropolitana di superficie da Voltri a Recco. Questa ad esempio sarebbe una grande opera che consentirebbe ai genovesi di lasciare a casa l’auto e prendere una comoda metropolitana, senza stressarsi col traffico, il parcheggio, il costo di benzina e autostrada. Che è quello che poi chiede l’Europa per i prossimi decenni: centri urbani senza automobili. Vogliamo investire sul trasporto pubblico per tutti ed ecologico, e non su quello privato a servizio solo di chi si può permettere l’auto. Per quanto riguarda il trasporto merci su ferrovia chiediamo che vengano ammodernate le linee esistenti sottoutilizzate. Che una merce cinese ci metta 15 minuti in meno ad arrivare a Tortona francamente non ci pare una priorità! Sarebbe meglio investire quei soldi nelle fabbriche liguri e italiane e avere un po’ meno prodotti cinesi sul mercato.
Cercherete di fare in modo che l’esito del Referendum sull’Acqua
Pubblica del 2011 venga rispettato?
Certo, è uno dei punti chiave su cui io personalmente mi batto da anni. Il mancato rispetto del referendum del 2011 è un gravissimo atto contro la democrazia. La volontà dei cittadini è stata scandalosamente calpestata da tutti i governi e dagli enti locali che hanno accettato le nuove norme truffa, che invece di togliere il profitto dall’acqua lo hanno addirittura aumentato!
Ad Aprile è stata consegnata una legge di iniziativa popolare dei comitati per l’acqua pubblica liguri, corredata da 10.000 firme. Vogliamo che sia una delle prime leggi discusse e approvate.
Come mai non è stata possibile un’intesa con il Movimento Cinque
Stelle e con Rete a Sinistra, considerate istanze e “battaglie” in
comune?
Credo che il 70% dei contenuti per questi tre schieramenti siano gli stessi. Abbiamo provato in ogni modo a creare un fronte comune, ma da parte del M5S non c’è disponibilità ad allearsi con nessuno, da parte di Rete a sinistra non c’è stata la volontà di trovare un candidato che mettesse d’accordo tutti. Pagano aveva fatto un passo indietro per favorire la ricerca di un nuovo candidato, ma, complici credo le dirigenze dei partiti da Roma, Rete a Sinistra ha voluto portare avanti Pastorino per forza (che a molti di noi suscitava dubbi per le sue posizioni a favore o non chiare su alcune grandi opere, per le cariche che già riveste e per alcune operazioni di cementificazione a Bogliasco).
Noi siamo liberi da vincoli di partito e le nostre scelte sono fatte dal basso.
Resta comunque il fatto che, vista l’assonanza di molti contenuti, speriamo per il futuro di poter collaborare su tante questioni che premono a tutti.
Le “sinistre” divise favoriscono il centro destra, accusa pesante come
un macigno che viene dagli ambienti vicini al PD e alla Paita.
Qual’è la vostra replica?
Io sinceramente ormai non vedo grosse differenze tra lo schieramento del centro destra e quello della Paita. Di sinistra ormai nel PD non c’è più nulla, per noi rappresentano lo stesso sistema di potere e di visione del mondo che ha portato allo sfacelo attuale. I voti dati alla Paita o a Toti per noi sono equivalenti
In breve perchè si dovrebbe votare Antonio Bruno Presidente e Altra
Liguria alle prossime regionali?
Antonio è il candidato più coerente e limpido che io conosca, una vita spesa sul campo in difesa dei più deboli, dell’ambiente, della pace, dei servizi pubblici, con grande passione e sobrietà. Altra Liguria è fatta di candidati che si impegnano sul territorio per questi temi, nei movimenti e nelle associazioni, che non hanno promesse elettorali da fare, ma solo la testimonianza del loro curriculum. Non volevamo rassegnarci a non andare a votare e quindi abbiamo deciso di metterci la faccia. I partiti fingono di stracciarsi le vesti se la gente non va a votare, in realtà gongolano perché meno gente vota, più è facile per loro arrivare al potere. Non cadete nel trabocchetto e andate a votare!
Intervista a cura di Piergiorgio Papetti
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