Matteo, una breve presentazione…
Matteo Melis, 30 anni, già candidato a sindaco di Rapallo per il PRC. Seguo la politica da sempre, sono laureato in scienze politiche e ho fatto tutti i tipi di lavoro, perché per la mia generazione essere precari è la normalità. Per questo principalmente mi occupo di lavoro, diritti, cultura e sport.
Quali sono i punti più urgenti da affrontare in Liguria a vostro giudizio?
I punti principali sono 4: lavoro, ambiente, sanità e trasparenza della politica. Poniamo al primo posto l’introduzione di un reddito minimo di autonomia che permetta ad ogni persona, disoccupata lavoratrice o pensionata, di raggiungere una soglia minima di dignità. Il discorso sull’ambiente è collegato al lavoro, perché riteniamo sia fondamentale investire sulla prevenzione del rischio idrogeologico e sull’efficientamento energetico, facendo in modo che un investimento pari a 650 milioni crei anche 30.000 nuovi posti di lavoro. Per quanto riguarda la sanità, creare una rete capillare di presidi, con pochi ospedali ma di alto livello. E sulla trasparenza in politica, beh, facile: basta non fare come ci ha preceduto.
Rapporto coi movimenti, No Tav e Acqua Pubblica, immagino che siate molto attenti e sensibili…
È innegabile che la nostra sia una coalizione, che va da noi più radicali a sinistra a chi, per fortuna, ha finalmente mollato il PD. Ti rispondo quindi dicendo che soprattutto per noi il rapporto sia strettissimo, l’opposizione alle grandi opere è centrale nel nostro modo di intendere la politica in rapporto al territorio, e il mantenimento dei beni comuni in mano al pubblico, con una gestione chiara e trasparente, la nostra stella polare
Come mai non è stata possibile un’intesa con altre liste di sinistra come ad esempio L’ Altra Liguria ?
Altra Liguria è tra i fondatori di quel laboratorio politico e sociale, Rete a Sinistra, che ora si presenta coerentemente alle elezioni, con la speranza di ricostruire una proposta concreta di sinistra. Rimane quindi incomprensibile la mancanza di convergenze, se non per un generico anti-partitismo qualunquista da parte della lista di Bruno, soprattutto alla luce del fatto che la nostra lista, Rete a Sinistra, è l’unica lista di sinistra presente in tutte e 4 le province, è questo è proprio dovuto a quell’apporto di organizzazione che solo i partiti possono dare.
Qualcuno “più a sinistra” ricorda che Pastorino ha votato il Job Act. La vostra replica?
Qualcuno a sinistra è disinformato, e/o si diverte a disinformare. Pastorino ha votato, quando ancora era parte del Pd e per mera disciplina di partito, favorevolmente solo al Decreto Poletti, quando ancora non si parlava di Job Act. Intendiamoci, io non l’avrei mai votato, ma il fatto è che poi ha sempre votato contro ad ogni singolo provvedimento che riguardasse il Jobs Act.
Che cosa rispondete a chi vi accusa che potreste far vincere Toti?
Rispondiamo che tanto vinciamo noi, stiano sereni
In breve perchè si dovrebbe votare Pastorino Presidente e Rete a Sinistra alle prossime regionali?
Perché siamo l’unica proposta di sinistra in campo, credibile e coerente, perché non abbiamo nessuno nelle nostre liste di cui doverci vergognare, perché tutta Italia ci guarda, e perché Rete a Sinistra è il laboratorio politico della sinistra che sarà.
Intervista a cura di Piergiorgio Papetti
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