Fin dall’uscita del libro di Susan Sontag On Photography (1977) è diventato impossibile guardare una fotografia che rappresenti scene di violenza o di guerra senza porci interrogativi sulla nostra posizione di spettatori: come recepiamo e rispondiamo a queste foto? Sono immagini che hanno il potere di mobilitare le coscienze, ovvero come vorrebbe Sontag, le anestetizzano? In che modo la fotografia si uniforma o contesta gli stereotipi legati al genere o all’etnia? Cosa succede alle immagini che rappresentano realtà di scontro o di conflitto una volta entrate nel circuito del consumo di massa? Il libro affronta tali questioni, con un taglio interdisciplinare, al fine di porre in luce, con sguardo critico, i nessi tra fotografia e ideologie dominanti. Attraverso i contributi di studiosi di fotografia, antropologi, giornalisti, storici dell’arte e della comunicazione di massa, il volume analizza il valore politico e il potere della fotografia in contesti storici e geografici diversi: le campagne fotografiche degli antropologi del XIX secolo; il rapporto tra immagine e propaganda nel New Deal e nella Seconda guerra mondiale; le immagini terribili dei campi di sterminio; l’iconografia del movimento del ‘77; fino al ritocco di scatti di reportage nell’era digitale (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Etica e fotografia
Anno pubblicazione: 2015
Potere, ideologia, violenza dell’immagine fotografica
a cura di Raffaella Perna e Ilaria Schiaffini
Pagine 168
Collana I libri di DeriveApprodi
Tema Immaginari
Prezzo € 16.00 in uscita
ISBN 978-88-6548-123-3
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