AutoPerché una bottiglia di gin abbandonata per terra in un padiglione della Biennale di Venezia attira pensosi capannelli di ammiratori che si sussurrano commenti estasiati? Baj, pittore, e Virilio, urbanista, si interrogano reciprocamente sullo statuto e la percezione dell’arte e dei luoghi che la ospitano e la espongono. Il destino attuale dell’arte, la sua evoluzione sembrano essere una delle dimensioni privilegiate per cogliere lo spirito dei tempi, anzi il mercato dell’arte ha preannunciato la New Economy e molte altre virtualità. Nella maniera di rapportarsi all’arte si è prodotto una sorta di plusvalore che è divenuto talmente importante da rendere impossibile una critica seria. La critica diventa pettegolezzo e celebrazione, mentre l’opera d’arte diventa un’icona di se stessa, priva di un significato intrinseco in quanto ridotta a macchina per produrre pseudo-filosofie, pseudo-estetiche, pseudo-problematiche (Nota pubblicata dall’editore)
Schda
Titolo: Discorso sull’orrore dell’arte
Anno pubblicazione: 2015 – I ed. 2002
Autore: Baj, Virilio
Editore: elèuthera
Pagine 80 pp.
Prezzo € 9,00
EAN 9788896904862
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