Eh, no. Ora basta. Non vi posso più ascoltare o leggere. Smettete per favore di immaginare la genesi dei 5 Stelle nell’iperspazio concettuale di quella che chiamate anti-politica. Quel mondo fantascientifico è un’illusione, nulla s’è creato artificiosamente alambiccando dottrine e suggestioni. Siate all’altezza delle vostre intelligenze, che tanto amo. Siate lucidi, rinsavite. L’anti-politica non esiste, come non esiste Gotham City. I 5 Stelle sono il prodotto dell’irrisolta questione morale tutta interna ai partiti, la zattera incordata da quattro sedicenti tecnocrati della rete su cui milioni di italiani hanno deciso di gettarsi prima della fine. Prima della fine, signori. Un salto nel vuoto senza protezione, perché davvero il presente del movimento è un’incognita. Immaginate il futuro. Nonostante le incontinenze espressive di Beppe Grillo, nonostante il pensiero unico del direttorio (che però ha reso possibile le candidature tutt’altro che eterodirette di Raggi e Appendino). Nonostante tutto, al ballottaggio questo volano in alcuni casi al 70 per cento. Attenzione, allarme rosso. I voti dei 5 Stelle potevano convergere sui neofascisti in versione light di Salvini o nell’espressione radicale di Casa Pound. In Francia accade con Le Pen, in Austria è successo con Hofer. Ultima chiamata democratica prima del tunnel nero. Occorre prendere coscienza di un sentimento popolare ultra esasperato. Vedo padri di famiglia con i voucher in mano programmare un futuro senza futuro, vedo contratti di lavoro che durano tre mesi. Vedo gente alla fame e un sindacato bastonato e silente. Basta parlare del referendum di ottobre per ratificare una non riforma, siete fuori sincro rispetto ai bisogni del popolo. Fate una doccia gelata e ripartite dalle priorità, il tempo è finito. E voi, amici miei, tornate ad essere lucidi
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