Ieri pomeriggio ho sentito via mail il sindaco di Corleone Leoluchina Savona. In mattinata le avevo scritto dopo averla ascoltata argomentare nel corso di “Tutta la città ne parla” di Radio 3 la sua teoria rispetto alla “liberazione” di Corleone, che sarebbe sopraggiunta con la morte di Bernardo Provenzano. Il sindaco (scusate, non riesco proprio a scrivere sindaca) é stato da più parti accusato neppure troppo velatamente (anche dal conduttore, Pietro del Soldà, che peraltro stimo) di aver portato le istituzioni sul terreno della vendetta, che é altra cosa rispetto alla giustizia cui la democrazia in ogni sua forma dovrebbe in linea di principio e sostanza anelare. La liberazione di Corleone si sarebbe conclamata, secondo certuni, con la cattura di Provenzano, non con la sua morte, che lo ha colto in condizioni psicofisiche incompatibili, é stato sottolineato, con il 41 bis cui era costretto. La registrazione della puntata é disponibile in podcast sul sito di Radio 3. Ma il punto non é questo. Nella risposta che mi ha inviato, il sindaco allude ad un “complotto politico” che, in quanto persona “scomoda”, starebbe subendo da non meglio precisati avversari. Il che mi pare gravissimo, perché rivela quanto il fronte anti criminale (in senso lato) sia diviso, condizione che obiettivamente avvantaggia le organizzazioni malavitose. La storia di Giovanni Falcone non ha insegnato nulla se, come mi pare del tutto evidente leggendo la mail del sindaco di Corleone, le istituzioni non riescono a stringersi a corte, per usare una suggestiva metafora risorgimentale. Io non so chi abbia ragione in questa vicenda, ma il solo suo sussistere é di per se una sconfitta per tutti. Ci risentiremo al suo ritorno da un viaggio, vi terrò informati. Chi volesse leggere il carteggio mi scriva in privato.
Lorenzo Podestà
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