La libertà degli uguali
Bakunin è uno dei padri fondatori dell’anarchismo. Agitatore instancabile e acuto polemista, partecipò a innumerevoli insurrezioni, rivolte e complotti in tutta Europa. Fu uno dei principali protagonisti della Prima Internazionale e antagonista di Marx, alla cui visione autoritaria contrappose il suo originale socialismo libertario. Nel decennio 1866-1876 scrisse alcuni testi decisivi per la formazione del pensiero anarchico. Questa scelta antologica, operata nella sua vastissima produzione che riempie cinque volumi, ci restituisce la ricchezza e attualità del pensiero bakuniniano maturo. Come la sua brillante critica del mito della scienza, fatta in pieno culto positivistico; come la sua articolata proposta per un’educazione egualitaria e integrale che combini il lavoro manuale con quello intellettuale; come le sue straordinarie anticipazioni sull’avvento di una inedita classe di nuovi padroni – gli emergenti ceti tecno-burocratici – impliciti negli sviluppi tanto del capitalismo quanto delle tesi marxiste sulla «dittatura del proletariato» (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
titolo: La libertà degli uguali
a cura di Giampietro N. Berti
Anno pubblicazione: 2014
Editore: eléuthera
Autore: Michail Bakunin
Pagine: 224
Prezzo: € 14,00
EAN 9788896904589
La parentela, cos’è cosa non è
In questo saggio, Sahlins affronta il tema antropologico per eccellenza, ovvero la natura della parentela. E lo fa elaborando un’originale prospettiva basata sull’idea di «reciprocità»: i parenti sono tali non tanto perché sono consanguinei, ma perché condividono affettivamente e simbolicamente gli uni le vite (e le morti) degli altri. Lungi dal rimandare alla semplice procreazione, l’idea di parentela è una relazione transpersonale basata su una comune esperienza esistenziale. Per quanto rilevanti siano il sangue, il latte, il seme, la carne, o qualsiasi altra cosa intervenga nella procreazione, questi non sono soltanto fenomeni fisiologici, ma eredità sociali, dotate di significato, che collocano il bambino all’interno di un terreno relazionale molto più esteso e strutturato. Siamo cioè di fronte a una costruzione simbolica del concetto di appartenenza ben più complessa della semplice consanguineità. (Nota pubblicata dall’editore)
Titolo: La parentela, cos’è cosa non è
Anno pubblicazione: 2014
traduzione di Moreno Paulon
Editore: elèuthera
Autore: Marshall Sahlins
Pagine: 128
Prezzo: € 13,00
EAN 9788896904534
Destra e sinistra
Parole chiave del nostro linguaggio politico, «destra» e «sinistra» sperimentano, oggi più che
mai, una strana fortuna: i più si mostrano scettici circa l’utilità politica di questi due concetti, e molti anzi apertamente li contestano; e tuttavia tutti li adoperano, mentre nessuno, alla fin fine, sa proporne di migliori, di più chiari, di più efficaci. In realtà, attorno a queste due parole continua a organizzarsi la parte più rilevante del discorso politico. Davvero Bobbio aveva visto lungo. Davvero la sua saggezza era riuscita – scarnificando, escludendo, limitando – ad arrivare alla radice di quella distinzione: il diverso atteggiamento che le due parti, il popolo di destra e il popolo di sinistra, sistematicamente mostrano nei confronti dell’idea di eguaglianza. Naturalmente eguaglianza e diseguaglianza sono concetti relativi: né la sinistra pensa che gli uomini siano in tutto eguali, né la destra pensa che essi siano in tutto diseguali. Ma coloro che si proclamano di sinistra danno maggiore importanza, nella loro condotta morale e nella loro iniziativa politica, a ciò che rende gli uomini eguali, o ai modi di ridurre le diseguaglianze; mentre coloro che si proclamano di destra sono convinti che le diseguaglianze siano ineliminabili e che non se ne debba neanche auspicare la soppressione. Più passa il tempo, più la forza degli argomenti di Bobbio sembra rinvigorirsi. Contro ogni tentazione consociativa, i due concetti appaiono sempre più irriducibili l’uno all’altro, né sono ricomponibili in una sorta di compromesso intermedio, giacché il «centro», per Bobbio, non ha consistenza teorica, non definisce una «parte». Sempre più si sperimenta, specie nel nostro paese, nel fuoco di una profonda crisi di identità e di consenso della politica, il bisogno di tornare a discutere – dopo anni di inconsistenza – attorno alla questione vera. E in particolare, per la sinistra, di rimettere al centro della propria iniziativa il «faro dell’eguaglianza». Questa edizione del ventennale comprende il corpo della prima edizione, seguìto da tutti gli scritti aggiunti dall’autore negli anni successivi, in risposta ai suoi interlocutori e ai suoi critici. Il libro si apre con una nuova introduzione di Massimo L. Salvadori, che traccia un bilancio magistrale dell’intera materia, e si chiude con due commenti, di Daniel Cohn-Bendit e di Matteo Renzi, che rappresentano punti di vista non ovvi e che aggiungono interrogativi nuovi e più che mai attuali (Nota pubblicata dall’editore)
Fondata sulla cultura. Arte, scienza e Costituzione
La società non è la somma di rapporti bilaterali concreti, tra persone che si conoscono reciprocamente. È un insieme di rapporti astratti di persone che si riconoscono come appartenenti a una medesima cerchia umana, senza che gli uni nemmeno sappiano chi sono gli altri. Come può esserci vita comune, cioè società, tra perfetti sconosciuti? Qui entra in gioco la cultura. Dopo “Fondata sul lavoro”, Gustavo Zagrebelsky prosegue la sua riflessione sui principi della Costituzione: al centro di questa riflessione stanno le idee, la loro importanza nella nostra esistenza, la gioia che possono procurare e i pericoli che ne insidiano l’autenticità. Senza idee, non c’è cultura; senza cultura non c’è società. E, senza libertà della cultura non c’è libertà della società (Nota pubblicata dall’autore)
Scheda
Titolo: Fondata sulla cultura. Arte, scienza e Costituzione
Anno pubblicazione: 2014
Editore: Einaudi (collana Vele)
Autore: Gustavo Zagrebelsky
Prezzo di copertina: € 10,00
Pagine: 109
Disponibile in eBook a € 6,99
Il gesto femminista
Negli anni Settanta migliaia di donne in Europa e in America sono scese in piazza per protestare accomunate dallo stesso gesto: con le mani congiunte, a formare il simbolo del sesso femminile, hanno rivendicato con forza e come mai prima di allora il diritto di vivere una sessualità libera e di riappropriarsi del proprio corpo. Benché la storia del femminismo si leghi a una pluralità di prospettive, teorie e azioni fortemente eterogenee, che hanno generato intensi dibattiti e posizioni talvolta divergenti, il «gesto della vagina» ha rappresentato un simbolo nel quale riconoscersi e identificarsi, nato dal bisogno collettivo di dare visibilità e forma tangibile alla rimozione del sesso femminile.
A partire dalle numerose immagini fotografiche di questo gesto, che hanno contribuito profondamente a formare l’iconografia e l’immaginario estetico del femminismo, il libro ripercorre in modo trasversale e multidisciplinare l’esperienza del movimento che si è configurato come la sfida più radicale alla cultura patriarcale delle società capitaliste. Un movimento che ha trovato espressione nell’azione e nella pratica politica così come nei vari linguaggi artistici, dal cinema alla letteratura, dal teatro all’arte visiva e alle pratiche performative di Body Art.
Attraverso il contributo di militanti femministe, storiche, filosofe, storiche dell’arte, psicoanaliste, ginecologhe appartenenti a generazioni diverse, il libro affronta la genesi e le implicazioni di quel gesto, mettendo in luce la pluralità e la complessità degli approcci femministi ai temi del corpo, della sessualità e della percezione del sé.
Tra gli altri, contributi di: Federica Giardini, Angela Balzano, Letizia Paolozzi, Vanessa Martini, Paola Agosti, Silvia Bordini, Francesca Gallo, Stefania Consigliere e Lelia Pisani, Tano D’Amico, Alina Marazzi, Cristina Morini, Anna Curcio, Ilaria Bussoni, Raffaella Perna, Claire Fontaine…(Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Il gesto femminista
Corpo, identità, lavoro nella rivolta delle donne
Anno pubblicazione: 2014
Editore: Derive Approdi
Autore: Aa.Vv.
Pagine: 192
Collana: Fotografiche
Tema Donne e femminismi Sessualità
Prezzo: € 20.00 in uscita
ISBN 978-88-6548-089-2
Lessico minimo di pedagogia libertaria
Ogni rapporto educativo è una relazione di potere. Allora come si fa a educare qualcuno a essere libero senza imporre la propria autorità, ma anche senza perdersi in un permissivismo distratto? Le oltre quaranta voci che compongono questo lessico minimo ci accompagnano, nel tempo e nello spazio, attraverso le riflessioni e le sperimentazioni realizzate dalla pedagogia libertaria per educare alla libertà attraverso la libertà. E sono proprio le idee-forza di questo approccio basato sulla pluralità metodologica e sul dubbio come risorsa ad aver fatto da lievito negli ultimi decenni agli esperimenti pedagogici più avanzati. Il lessico si propone dunque come una «cassetta degli attrezzi» semplice e funzionale destinata a tutti coloro che intendono sperimentare in prima persona percorsi educativi (e autoeducativi) basati sulla libertà come mezzo e come fine (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Lessico minimo di pedagogia libertaria
Anno: 2014 – I ed. 2004
Editore: eleuthèra
Autore: Filippo Trasatti
Prefazione di Francesco Codello
Pagine: 176 pp.
Prezzo € 14,00 (sito editore)
EAN 9788896904459
Il teorema del lampione
Tutto è irragionevole in ciò che accade nel mondo d’oggi: più di cinque anni di stagnazione, un balzo della disoccupazione e del lavoro precario, il declino del ceto medio, l’esplosione delle disuguaglianze. Ma da dove viene questa irragionevolezza e perché la accettiamo? Questo libro è un invito al viaggio nei territori che abbiamo intravisto durante le crisi che si sono succedute dal 2007-2008: la crisi della teoria economica, la crisi finanziaria mondiale, la crisi bancaria, la crisi europea dei debiti sovrani, e, infine, quella dei nostri sistemi di misura. Con un bilancio insopportabile: noi affrontiamo l’avvenire con gli occhi rivolti al cono di luce che ci giunge dal passato. Non possiamo trovare nulla sotto queste luci, se esse non sono in grado di illuminare il tempo presente. Le nostre teorie economiche falsificate a più riprese dai fatti – e le nostre politiche rivolte a obbiettivi che derivano da esse (stabilità dei prezzi, concorrenza, sostenibilità del debito) non riescono più a rendere conto della realtà né a rispondere ai bisogni della popolazione. “Il teorema del lampione” è, in egual misura, un appello a dare più peso all’esigenza di legalità senza la quale le nostre democrazie deperiscono, le nostre economie funzionano male e il benessere della popolazione si riduce ai minimi termini (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Il teorema del lampione o come mettere fine alla sofferenza sociale
Anno pubblicazione: settembre 2013
Autore: Jean-Paul Fitoussi
Traduzione: M. L. Chiesara
Editore: Eiinaudi
Pagine: 218 pagine
Collana: Einaudi. Passaggi
ISBN-10: 8806217259
ISBN-13: 978-8806217259
L’essenza del Cristianesimo
Un’opera “indipendente, nuova, in sé conchiusa”, così Feuerbach definisce “L’essenza del cristianesimo” nel sottoporne il manoscritto all’editore Wigand di Lipsia. È il gennaio 1841: dopo pochi mesi vede la luce l’opera che sancirà la rottura della Scuola hegeliana e rivoluzionerà la scena filosofica tedesca. La novità non stava solo nel principio ispiratore della critica “antropologica” della religione, nell’idea che Dio è “l’intimo rivelato dell’uomo” e che “il mistero della religione” consiste in un movimento proiettivo della coscienza alienata in virtù del quale “l’uomo oggettiva la propria essenza per poi far di sé l’oggetto di tale essenza oggettivata e personificata”. Nuova era anche la concezione della filosofia che, nel radicalizzare la critica antispeculativa a Hegel, Feuerbach traeva da queste premesse. Dalla dissacrazione del dogma prendeva forma, insieme all’immagine di una religione laica dell’umanità incentrata sul recupero dei “vincoli naturali della specie”, l’idea di una teoria fondata sul “rapporto reale dell’uomo con l’uomo” nella quale il giovane Marx vide la fonte della “scienza reale” e del “vero materialismo” (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: L’essenza del Cristianesimo
Anno pubblicazione: 2013 (edizione Feltrinelli)
Editore: Feltrinelli
Autore: Feuerbach Ludwig
Prezzo: euro 9.00
Collana: Universale economica
Genere: Filosofia
EAN: 9788807900891
Che cos’è un popolo?
«Popolo» termine controverso e da diversi anni inviso anche alla sinistra. Termine del Novecento politico che rimanda tanto a una stagione trascorsa di lotte per l’emancipazione quanto alle folle radunate sotto l’insegna degli Stati totalitari. Esiste un popolo a prescindere da uno Stato? O da una nazione? «Popolare» non è forse un aggettivo attraverso il quale i più svantaggiati si sono dati una «forza» linguistica? Uno solo o più popoli? Quale il nesso tra popolo e populismo?
Autori di fama internazionale, quali Alain Badiou, Pierre Bourdieu, Judith Butler, Georges Didi-Huberman, Sadri Khiari e Jacques Rancière, con questo libro chiariscono alcune delle possibili declinazioni di un termine che ha segnato la storia e la teoria politica della nostra modernità.
Nonostante la diversità degli approcci dei contributi, da quelli sociologici o di teoria del genere a quelli filosofici, il punto comune sta nel collocare questo termine ostinatamente sul fronte di una possibile emancipazione.
Scheda
Titolo: Che cos’è un popolo?
Anno pubblicazione: 2014
Editore: Derive Approdi
Autore: Alain Badiou, Jacques Rancière
Pierre Bourdieu, Judith Butler et al.
Pagine: 144
Collana: Fuori Fuoco
Tema Filosofia Plebi e moltitudini
Prezzo: € 12.00 in uscita
ISBN: 8865480858
ISBN-13: 9788865480854
Cronache di piombo e di passione
C’è una stagione del nostro giornalismo e della nostra vita civile che è stata segnata da un’esperienza originale: tra gli inizi degli anni settanta e la fine degli anni ottanta, «Il Messaggero» – giornale di tradizione filo-governativa, legato agli interessi del partito democristiano – conobbe una vicenda diversa, esito di specifiche scelte proprietarie, e ancor più della personalità di alcuni tra i protagonisti che animarono il quotidiano. Vittorio Emiliani fu uno dei più diretti e appassionati tra questi. Giunto a Roma dopo la grande e innovativa esperienza milanese del «Giorno», portò dapprima come inviato, e poi per una lunga fase come direttore, il vento nuovo dell’indipendenza dalla politica, con un’impronta laica e un’attenzione sempre concentrata sui temi della capitale,ma non solo: in quegli anni «Il Messaggero» volse il suo sguardo critico all’Italia intera, divenne un grande giornale di Roma capace di parlare a tutto il paese. Sul filo dell’autobiografia, Emiliani ripercorre in questo libro un viaggio ventennale all’interno di quelli che sono in genere liquidati come «anni di piombo» e che invece, da questa tumultuosa, vibrante narrazione, emergono come un periodo di fervida passione democratica, di attiva partecipazione dal basso, di movimenti femministi, studenteschi e libertari, che invano la P38 e i kalashnikov dei terroristi rossi e neri cercano di spegnere. Anni tragici, nei quali si alternano il sequestro e l’assassinio di Moro e l’approvazione di leggi fondamentali: aborto, progressiva chiusura dei manicomi, equo canone, servizio sanitario nazionale. La scrittura asciutta e intensa, lucida e insieme ironica di un maestro del giornalismo ci fa rivivere una fase cruciale della nostra storia, segnata dalla violenza ma anche da tante conquiste civili, ottenute grazie alla straordinaria passione che innervava di sé la società italiana, in grado ancora, nonostante la virulenza di forze che tentavano di frenarla, di credere e lottare (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Cronache di piombo e di passione
Data di Pubblicazione: Ottobre 2013
Editore: Donzelli
Autore: Vittorio Emiliani
Collana: Saggi Storia e scienze sociali
ISBN: 8860369959
ISBN-13: 9788860369956
Utopia
Luogo ideale, eppure inesistente o impossibile, l’utopia rappresenta l’essenza della cultura moderna nel suo sforzo verso l’emancipazione dell’individuo e la realizzazione di una società garante di giustizia e libertà. In quanto comunità ideale, l’utopia si contrappone a una realtà storica degradata, proponendo un progetto di società giusta in cui bisogni individuali e beni collettivi, aspirazioni private e scopi pubblici trovano una logica e armonica compenetrazione, tanto da giungere a costruire un “paradiso in terra”. In questa prospettiva il carattere immaginario dell’utopia rimanda a una concezione aperta dell’agire individuale e sociale, arricchita dalla dimensione della possibilità e della libertà. Dell’utopia esiste però anche un’altra faccia: i progetti utopici di emancipazione possono infatti rovesciarsi nel loro esatto opposto, cioè in vere e proprie distopie caratterizzate da elementi totalitari. Nonostante questa eventuale deriva, attraverso l’immagine della “città ideale”si può comunque riflettere sulle possibilità del mutamento sociale e politico, grazie soprattutto all’elaborazione di una progettualità innovativa e non dogmatica. Con una consapevolezza: che l’utopia – se non vuol trasformarsi nel suo opposto, cioè nell’incubo delle distopie – deve delinearsi nella sua apertura e nella sua incompiutezza. L’utopia è tale solo se è un'”attesa”, cioè una modalità di opporsi alla necessità del mondo. (Nota pubblicata dall’autore)
Scheda
Titolo: Utopia. Storia e teoria di un’esperienza filosofica e politica
Anno pubblicazione: settembre 2013
Editore: Il Mulino
Autore: Carlo Altini
Pagine: 542
Prezzo € 33,15 (ibis.it)
ISBN-10: 8815245146
ISBN-13: 978-8815245144
C’è chi dice no
Dare l’esempio è indispensabile anche se da soli non si può nulla. La storia di Raphael Rossi, amministratore pubblico, lo dimostra. Questo libro, attraverso il racconto della sua esperienza e del suo gruppo di lavoro, impegnato nella gestione dei rifiuti a Torino e a Napoli, fa vedere che l’Italia non è quella che molti vogliono rappresentare: un popolo di cinici individualisti indifferenti a tutto. Se coinvolti, i cittadini rispondono. Un’altra politica, lungimirante, corretta e trasparente, seppure tra mille difficoltà, è possibile (Nota pubblicata dall’editore).
Scheda
Titolo: C’è chi dice no
Data di Pubblicazione: Settembre 2013
Editore: Chiarelettere
Autori: Stefano Di Polito, Alberto Robiati, Raphael Rossi
Collana: Reverse
Pagine: 232
Prezzo 11,05 (libreriauniversitaria.it)
ISBN: 886190338X
ISBN-13: 9788861903388
Autobiografia di una rivoluzionaria
«Non intendevo scrivere questo libro. Un’autobiografia, alla mia età, mi sembrava presuntuosa». Ma questa ragazza nera, cresciuta nella provincia americana, militante comunista e vicina alle Pantere Nere, attiva nella battaglie contro il razzismo e contro il sistema «militare-industriale-carcerario» americano, a poco più di vent’anni era già una stella polare per i movimenti in favore dei diritti civili. E la sua autobiografia, dal momento della pubblicazione nel 1974, si è affermata immediatamente come un classico assoluto della controcultura. Un meraviglioso bestseller politico, una «narrazione esemplare», intima e collettiva, che è riuscita a trasmettere a milioni di persone il senso della solidarietà con gli altri esseri umani e della lotta contro l’ingiustizia e l’oppressione del potere. Per chi ancora immagina che i libri possono cambiare le persone e le persone possono cambiare il mondo (Nota pubblicata dall’editore)
Con un saggio di Luca Briasco.
Scheda
Titolo: Autobiografia di una rivoluzionaria
Anno pubblicazione: novembre 2013
Editore: Minimum fax
Autore: Angela Davis
Traduzione: Elena Brambilla
Pagine 454
Prezzo copertina: 9 euro (sito editore)
ISBN: 978-88-7521-523-1
Il politico della domenica
Per chi ha la memoria corta e per quanti non ne possono più di vederlo quotidianamente sugli schermi a conclamare il nulla, ecco la “biografia non autorizzata” di Massimo Cacciari, il “cattivo filosofo” più famoso d’Italia. Affilata come la lama di un rasoio.
Compare qui il Cacciari tuttologo incontinente: una sorta di Sgarbi post-berlusconiano, senza per altro possedere le virtù istrioniche del critico d’arte. Non c’è convegno, trasmissione televisiva, dibattito giornalistico, incontro pubblico in cui, prima o poi, non faccia capolino la sua silhouette segaligna e barbuta.
Diciassette anni vi sembran pochi? Non quelli del regimetto berlusconiano (1994-2011), bensì quelli in cui Cacciari ha regnato a Venezia (1993-2010). Tre mandati come sindaco (più uno per interposta persona), durante i quali ne ha combinate delle belle, anzi delle brutte!
Scheda
Autore: Raffaele Liucci
Titolo: Il politico della domenica
Ascesa e declino di Massimo Cacciari
Anno pubblicazione: 2013
Collana: Euro
GENERE:
Pagine 48
PREZZO: 1,00
ISBN: 9788862223645
La fabbrica della cura mentale
A trentacinque anni dall’approvazione della Legge 180 voluta da Franco Basaglia, Piero Cipriano, lo psichiatra riluttante, ci racconta cosa significhi ricoverarsi oggi in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC). E lo fa con un’opera letteraria che ha la potenza espressiva della fiction e la ricchezza di informazioni del saggio. Grazie al suo sguardo impietoso, scopriamo che proprio quei luoghi che nelle intenzioni del legislatore avrebbero dovuto garantire una gestione umana ed efficace delle crisi psichiatriche, si sono troppo spesso trasformati nelle roccaforti di una vera e propria cultura manicomiale. Attraverso una carrellata di personaggi, Cipriano ci racconta come il potere del sano sul malato sia ancora gestito in modo totalmente arbitrario e burocratico, tanto da invertire i ruoli: oggi quelli socialmente pericolosi sono proprio coloro che dovrebbero garantire l’accoglimento umano di tutte le situazioni di sofferenza che rendono necessario un ricovero psichiatrico (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: La fabbrica della cura mentale
Diario di uno psichiatra riluttante
Editore: eleuthera
Autore: Piero Cipriano
Anno 2013
Pagine 176.
Euro € 14,00
EAN 9788896904411
Utopie minimaliste
Questo libro propone un racconto dal punto di vista psicologico dei temi più dibattuti. L’autore ha una formazione economica, si è laureato in Economia alla Bocconi di Milano prima di trasferirsi a Zurigo dove ha studiato allo Jung Institut. Attento indagatore delle perversioni psicologiche dell’economia e del modello di sviluppo contemporanei, Zoja ci conduce in un racconto sulla crisi del nostro tempo dal punto di vista psicologico. La disuguaglianza, la Costituzione e i suoi principi, la difesa dell’ambiente, il rispetto della natura e degli animali e molto altro. Una prospettiva diversa per capire meglio la società in cui viviamo e i nostri comportamenti. Le “utopie minimaliste” sono obiettivi di buon senso per cui vale la pena lottare. Sono le domande dei cittadini che però restano inevase dalla politica. Sono il movente più nascosto dell’impulso all’antipolitica. Sono l’ultima forma di resistenza al degrado non solo sociale e morale ma soprattutto delle nostre menti. Luigi Zoja presenta l’analisi di uno psicoanalista da sempre attento interprete dei temi più pressanti del nostro tempo. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Utopie minimaliste
Anno pubblicazione: ottobre 2013
Editore: Charelettere
Autore: Luigi Zoia
Prezzo: € 9,99 (lafeltrinelli.it)
EAN9788861905108
Un libro di conversazioni con i maggiori cineasti contemporanei. Più che un libro, un atlante di quanto avviene nell’ambito della produzione cinematografica «d’autore» sul piano mondiale. Dal Giappone agli Stati Uniti, passando per la Cina, il Sud-Est asiatico, l’India, la Russia, l’Europa, l’Africa e il Sud America, un viaggio nelle storie e nelle pratiche del cinema all’alba del XXI secolo, raccontato dai suoi protagonisti più avventurosi, attraverso poetiche e politiche anche molto distanti tra di loro, ma che insieme tracciano i meridiani e i paralleli di quel pianeta dell’immaginario che è il cinema, in un momento di mutazioni epocali.
Un viaggio che parte dai «ricordi del futuro» di grandi maestri del Novecento come Stan Brakhage, Jean-Marie Straub, Otar Iosseliani o Roger Corman, per aprirsi alle derive scatenate dalle nuove prospettive tecnologiche in cui si sono tuffati a corpo libero figure eccentriche come David Lynch, Abel Ferrara, Monte Hellman. I percorsi unici di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Werner Herzog, Takeshi Kitano, Quentin Tarantino o Aki Kaurismaki. Il passo calmo e monumentale con cui percorrono distanze siderali Aleksandr Sokurov o Hou Hsiao-hsien. L’incedere saggiamente spericolato di Manoel de Oliveira e l’avanzata delle nuove generazioni che dal vecchio «terzo mondo» determinano le tendenze del cinema futuro. Ognuno un arcipelago o un continente da scoprire. Ognuno una storia da raccontare.
50 conversazioni sullo stato del cinema, i suoi confini, i suoi sconfinamenti, la sua utopia. 50 conversazioni con chi ha fatto «il cinema» a cavallo tra due secoli e cinque continenti.
Conversazioni con
Stan Brakhage, Takeshi Kitano, Kiyoshi Kurosawa, Naomi Kawase, Alberto Grifi, Amir Naderi, Julio Bressane, Atom Egoyan, Franco Maresco, Tsai Ming-liang, Béla Tarr, Lisandro Alonso, Paulo Rocha, Yoshishige Yoshida, Jia Zhang-ke, Werner Herzog, David Lynch, Shinya Tsukamoto, Michael Snow, Raoul Ruiz, Hou Hsiao-hsien, Tonino De Bernardi, Quentin Tarantino, Monte Hellman, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Aleksandr Sokurov, Pedro Costa, Abel Ferrara, Johnnie To, Wai Ka-fai, Manoel de Oliveira, George Romero, Amos Gitai, Otar Iosseliani, Jean-Marie Straub, Philippe Garrel, Andrej Ujica, Frederick Wiseman, Gotham Ghose, Aki Kaurismaki, Lav Diaz, Roger Corman, Kira Muratova, Mohsen Makhmalbaf, Ermanno Olmi, Wang Bing, Abderrhamane Sissako, Elia Suleiman, Želimir Žilnik.
Scheda
Titolo: Atlante sentimentale del cinema per il XXI secolo
Anno 2013
Editore: Derive Approdi
Autore: Alberto Momo, Donatello Fumarola
Prefazione di Enrico Ghezzi
Collana I libri di DeriveApprodi
Pagine 352
Prezzo: € 24.00 in uscita
ISBN 978-88-6548-081-6
Saggio sulla società neoliberista
Sempre più frequente è la denuncia di un capitalismo ormai appare onnisciente, onnipotente e capace di autoregolarsi. Questo libro dimostra, però, che il caos di cui siamo testimoni nell’ultimo decennio deriva da una precisa razionalità, sotterranea, diffusa e globale. Si tratta della razionalità del neoliberismo, che oggi arriva a coincidere con quella del capitalismo stesso. Il libro di Pierre Dardot e Christian Laval – vero bestseller e longseller nella sue diverse edizioni francesi – è la prima esaustiva analisi del neoliberismo inteso come razionalità economica, politica e di governo. Con un approccio a cavallo tra diverse discipline (economia politica, filosofia, sociologia del lavoro) i due autori ricostruiscono le premesse teoriche delle dottrine economiche e politiche liberali ripercorrendo le molteplici strade intraprese dal liberalismo per imporsi come vera e propria «ragione del mondo».
Nell’erigere la concorrenza a norma universale dei comportamenti, nel fagocitare ogni ambito dell’esistenza umana, del produrre nuove dinamiche di assoggettamento, la razionalità neoliberista finisce con l’erodere le premesse della stessa democrazia. Per questo, solo la comprensione e l’attenta analisi di questa specifica razionalità – dai suoi discorsi sulla libertà individuale alle sue teorie sull’autonomia dei mercati, dalle sue pratiche di controllo a suoi dispositivi di governo dell’individuo attraverso il debito – può consentire di aprire una strada per un altro avvenire.
Scheda
Titolo: Saggio sulla società neoliberista
Anno pubblicazione 2013
Autore: Christian Laval, Pierre Dardot
Prefazione di Paolo Napoli
Tema Debito e crisi Economia e lavoro FilosofiaPagine 416
Prezzo: € 25.00 sito editore
Collana I libri di DeriveApprodi
ISBN 978-88-6548-082-3
Gli imprendibili
La lunga e complessa storia della colonna genovese delle Brigate rosse.
Genova è la città in cui, all’inizio degli anni Settanta, con la formazione della «banda XXII Ottobre», nata in collegamento con i Gruppi armati partigiani fondati dall’editore Giangiacomo Feltrinelli, ha avuto inizio la storia della lotta armata in Italia. Un primato ribadito, nel ’74, con il clamoroso sequestro a opera delle Br di Mario Sossi, e, nel ’75, con l’omicidio del giudice Francesco Coco e dei due uomini della sua scorta: il primo aveva recitato il ruolo di pubblico ministero nel processo alla XXII Ottobre, il secondo si era opposto alla scarcerazione dei militanti della «banda» richiesta dalle Br in cambio della liberazione del magistrato sequestrato. Da quel momento e fino al 28 marzo ’80, data dell’eccidio per mano dei carabinieri di quattro brigatisti sorpresi nel sonno nella base di via Fracchia grazie alle rivelazioni del «pentito» Patrizio Peci, la colonna visse il mito dell’imprendibilità. Sei anni di fuoco in cui la formazione brigatista partecipò al rapimento dell’armatore Pietro Costa, attuò quindici «gambizzazioni» di personalità politiche democristiane, di dirigenti industriali e del vicedirettore del quotidiano «Il Secolo XIX» e mise a segno gli omicidi di quattro carabinieri e di un commissario di polizia. Ma ciò che destò più scalpore e sgomento fu l’uccisione di Guido Rossa, operaio e militante del Partito comunista, punito per aver contribuito all’arresto di Francesco Berardi, sorpreso mentre distribuiva materiale propagandistico brigatista all’interno della fabbrica nella quale entrambi lavoravano.
Nonostante la «strage di via Fracchia», nell’80 la colonna arrivò al culmine della sua forza politica e militare potendo contare su una settantina di militanti, oltre che su un’ampia rete di simpatizzanti. Solo l’arresto fortuito di due militanti minori, alla fine di quello stesso anno, aprì imprevedibilmente un processo di disgregazione a catena. I due decisero di collaborare con le forze di polizia determinando, in breve tempo, la distruzione definitiva della colonna e del suo mito di imprendibilità.
Ma a questa storia se ne intreccia un’altra, non meno complessa e avvincente: la montatura giudiziaria a opera di alcuni collaboratori del generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa che, nel ’79, portò in carcere una quindicina di militanti dell’estrema sinistra genovese ingiustamente accusati di appartenere alle Br. Una montatura svelata dopo dodici anni e che comportò, per quattro vittime di quel «blitz», la revisione delle sentenze di condanna in assoluzioni piene seguite da ingenti risarcimenti economici.
Scheda
Titolo: Gli imprendibili
Storia della colonna simbolo delle Brigate rosse
Anno 2013
Editote Derive Approdi
Il libero pensiero
L’analisi del relativismo intrapresa in questo saggio è di fatto un’indagine a tutto campo sulle relazioni di potere a partire dalle riflessioni di quattro protagonisti chiave del pensiero contemporaneo: Cornelius Castoriadis, Michel Foucault, Richard Rorty e Michel Serres. A spingere l’autore verso questa disamina delle argomentazioni relativiste è anche il fatto che taluni difensori laici della ragione scientifica gli appaiono in forte consonanza con i rappresentanti della Chiesa cattolica nel denunciare i «pericoli devastanti che ci minacciano se diamo ascolto al canto di sirena del relativismo». Ibáñez ci invita invece ad ascoltare con attenzione quel che ha da dire il relativismo, anzi a buttarci con coraggio nelle sue acque tutt’altro che tranquille, non solo per ripensare le relazioni di potere, ma anche per interrogarci lucidamente su taluni aspetti del dominio particolarmente insidiosi in quanto informano il codice stesso con cui decifriamo la realtà.(Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Il libero pensiero
elogio del relativismo
Anno pubblicazione: 2013 – I ed. 2007
Autore: Tomàs Ibañez
traduzione di Marta Milani
Editore: eleuthera
Pagine: 224 pp.
Prezzo: € 14,00
EAN 9788889490952
Margherita Hack. La stella infinita. L’ultima intervista
Se n’è andata a novantun anni Margherita Hack. Una grande scienziata che non si è mai tirata indietro di fronte alle battaglie civili in cui credeva. Un’intervista fresca, vivace, una conversazione fra amici sul divano dell’astronomia, fra i suoi libri e i suoi gatti, in un dialogo aperto e a tratti scherzoso che spazia su tanti argomenti: dal matrimonio alla politica passando per la religione, il rapporto con l’informatica, l’amore per gli animali e la dieta vegetariana, i giovani, la sua Trieste. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Margherita Hack. La stella infinita. L’ultima intervista
Anno pubblicazione: 18 luglio 2013
Editore: Aliberti
Autore: Igor Damilano Cinzia Lacalamita
Pagine: 92 pagine
Pezzo: 7.65
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8866261297
ISBN-13: 978-8866261292
Banche e crisi
Prima della crisi finanziaria del 2008 è difficile trovare un evento che abbia inciso sugli assetti del mercato mondiale in modo traumatico quanto il cosiddetto «shock petrolifero» del 1973. Il costo della fonte energetica più diffusa, il petrolio, è schizzato in alto non per giochi di Borsa ma per una decisione politica dei paesi produttori. I due primi saggi che compongono questo libro si collocano in quel contesto: uno ricostruisce le vicende che hanno portato alle decisioni dei paesi produttori di petrolio di costituire un cartello unitario, mentre l’altro riscopre alcuni scritti di Karl Marx che consentono di seguire la genesi delle sue teorie della crisi e delle sue teorie sul denaro e il credito.
Oggi, dopo la crisi dei mutui subprime del 2008, il pensiero marxiano, qui analizzato, rivela una sorprendente attualità, confermando ancora una volta la prodigiosa capacità del suo autore di decodificare i meccanismi del mercato.
Completa il libro un testo sulla crisi di un settore specifico dei servizi: quello della navigazione di linea delle navi portacontainer, che rappresenta uno dei veicoli principali della globalizzazione.
Dagli anni Settanta a oggi, la riflessione di Sergio Bologna rappresenta il tentativo di fornire una lettura audace delle trasformazioni e delle crisi del capitalismo contemporaneo, attingendo tanto al pensiero politico quanto alla sua propria attività di consulente e studioso nel campo della logistica e del trasporto merci (Nota pubblicata dall’editore).
Scheda
Titolo: Banche e crisi
Dal petrolio al container
Anno pubblicazione: 2013
Ediitore: Derive Approdi
Autore: Sergio Bologna
Postfazione di Gian Enzo Duci
ISBN 978-88-6548-080-9
Pagine: 200
Collana: I libri di DeriveApprodi
Tema: Debito e crisi Economia e lavoro
Prezzo: € 17.00 in uscita
Favole & numeri: L’economia nel paese di santi, poeti e navigatori
La cattiva economia è come la cattiva medicina: può fare molto male, anzi peggio. In Italia, paese per certi versi unico, un’impostazione troppo umanistica sembra rendere la logica economica impossibile da comprendere e i dati inavvicinabili, lasciando troppo spazio a libere interpretazioni di concetti, politiche, istituzioni, meccanismi di mercato e di intervento statale. Fino, addirittura, a raccontare favole. E a darli i numeri, anziché interpretarli. L’intento del libro è discutere gli aspetti più caldi della situazione italiana proprio facendoci esercitare, in modo brioso, non paludato, a un metodo di analisi. Non ci sono lezioni, nel libro, ma forza espositiva, vis polemica e qualche indicazione che può essere utile a molti. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Favole & numeri: L’economia nel paese di santi, poeti e navigatori
Anno pubblicazione: 16 maggio 2013
Editore: Egea
Autore: Alberto Bisin
Pagine: 192
Prezzo: € 13,60 (sito editore)
ISBN/EAN: 9788883502026
Politica
Ragionar di politica a partire da una situazione opprimente che ci irrita, eppure apre, forse, spiragli per nuove possibilità, nuove configurazioni della scena. Pensare la politica nell’arco teso tra la sua tradizionale rappresentazione e le tecniche di governo: il libro invita a identificarla a partire da una cartografia sia delle posizioni teoriche (che mostra accostamenti, alleanze, antagonismi, rovesciamenti), sia delle pratiche che hanno trasformato e stanno trasformando nell’ultimo trentennio la sua autocomprensione, allargandone l’orizzonte concettuale (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Politica
Rappresentazioni e tecniche di governo
Anno pubblicazione: 2013
Autore: Laura Bazzicalupo
Collana: Frecce (159)
Pagine: 272
Prezzo: 19,00 euro
ISBN: 9788843068944
L’arte di cucinare desideri
L’aria profuma dell’aroma inconfondibile delle spezie inebrianti, del cioccolato intenso, del pane appena sfornato. Il ristorante di Lillian è un luogo speciale. Un luogo in cui tornare a sorridere e guardare al futuro con occhi diversi. Nella sua cucina Lillian non prepara solo piatti prelibati, ma li arricchisce con un ingrediente segreto in grado di scacciare la malinconia e dare voce alle emozioni più profonde. Un ingrediente che conosce fin da bambina perché l’ha aiutata a ritrovare l’affetto di sua madre. Intorno a lei, gli allievi della sua scuola di cucina e i suoi aiutanti ricercano quella stessa magia per dare una svolta alle loro vite. Come Chloe che, delusa dall’amore, ha paura dei sentimenti che prova; Finnegan che, fuggendo da un doloroso passato, si rifugia nella scrittura; o Isabelle che ha perso il gusto dei ricordi. Lillian sa che per ogni problema esiste la ricetta perfetta: una crostata di frutta per riassaporare la felicità, una zuppa fumante per farsi sorprendere di nuovo dal destino, un arrosto per avere nuovamente fiducia. Nessuno può tenere chiuso il proprio cuore davanti a un manicaretto preparato dalle sue mani. Nemmeno Al, il misterioso cliente che, dietro un’apparente sicurezza, nasconde una ferita: la crisi del suo matrimonio che ha fatto crollare le sue certezze. Anche per lui Lillian ha il rimedio giusto. Questa volta, però, è lei a essere in cerca di una risposta. La vita l’ha messa davanti a una notizia inaspettata e deve trovare il coraggio di guardare nel profondo di sé stessa (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo del Libro: L’arte di cucinare desideri
Data di Pubblicazione: 2013
Editore: Garzanti Libri
Autore : Erica Bauermeister
Collana: Narratori moderni
Prezzo:
ISBN-10: 8811682533
ISBN-13: 9788811682530
L’anima nera della Repubblica. Storia del MSI
Quando il 27 gennaio 1995 il congresso di Fiuggi chiude la storia del Movimento Sociale Italiano il partito degli eredi di Salò è tornato alla guida politica del paese. Si conclude così una storia iniziata nel dicembre 1946 con la fondazione semiclandestina del Msi, a lungo forza politica di contestazione di legittimità delle istituzioni costituzionali e alternativa al sistema.
Il partito di Michelini e Almirante, i due segretari che segnano quasi per intero la vicenda del Msi dal 1954 al 1987, ha dato voce e rappresentanza all’’anima nera’ di una Repubblica che, nata sulle rovine del fascismo, non riuscì nel dopoguerra a sancire una rottura definitiva con l’eredità del regime. Nel corso della sua storia il partito rappresentò un ideologico magma carsico che, pur non riconoscendosi nei valori fondativi della Costituzione, riuscì ad esercitare un ruolo negli equilibri politici della democrazia repubblicana (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: L’anima nera della Repubblica. Storia del MSI
Autore: Davide Conti
Anno pubblicazione: 2013
Editore: Laterza
Collana: Quadrante Laterza
Prezzo: 20,00 euro
ISBN-10: 8858107446
ISBN-13: 978-8858107447
Psicosociologia del maschilismo
Il maschilismo è ancora tra noi. Potente e obsoleto, irritante e capitale, continua a condizionare la nostra vita collettiva. Quali sono i processi psicologici e sociali che sorreggono il fenomeno, frenano il cambiamento e limitano la creatività sociale di uomini e donne, ancora spesso costretti in ruoli stereotipati? Chiara Volpato analizza i meccanismi che regolano il potere maschile e la subordinazione femminile nel mondo del lavoro, della politica e dei media, attraverso dati di ricerca ed esempi tratti dalla vita quotidiana dei paesi occidentali. Al centro è l’Italia, divenuta nell’ultimo ventennio, per un singolare intreccio di ritardi e regressioni, laboratorio di sperimentazione di un nuovo sessismo. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Psicosociologia del maschilismo
Edizione: 2013
Editore: Laterza
Autore: Chiara Volpato
Collana: Universale Laterza [939]
ISBN: 9788858107430
Estrema Destra
Dal rock alla rete, dalla strada al parlamento: chi sono i protagonisti del nuovo fascismo globale? Lupi solitari o gruppi strutturati? Giovani esaltati o uomini di governo? Le loro idee si fermano agli slogan o possono tradursi in violenza? Populisti, xenofobi, identitari, i nuovi fascisti del terzo Millennio fomentano l’odio razziale e spesso cavalcano l’onda dell’antieuropeismo e del rifiuto del mondo globalizzato, “colpevole” ai loro occhi della grande crisi economica. Dall’Italia all’Inghilterra, dall’Europa dell’Est alla Francia, dalla Scandinavia alla Grecia, fino agli Stati Uniti, una nuova destra estrema sta prendendo sempre più potere persino in Paesi dalla lunga tradizione democratica, che insospettabilmente stanno aprendo i loro “salotti buoni” a idee e personaggi che fino a pochi anni fa sarebbero stati banditi. Eppure le istanze degli estremisti neri prendono piedi anche per le strade di periferia, puntando sul malcontento popolare, sull’islamofobia post 11 settembre, sulla rabbia dei delusi della politica tradizionale. Guido Caldiron – giornalista che da anni studia l’ascesa della destra estrema – analizza, grazie a testimonianze dirette e a una vastissima documentazione, un fenomeno inquietante e in espansione, che sta passando dal sottobosco della cultura underground a forme sempre più evidenti di esercizio del potere. (Nota pubblicata dall’autore)
Scheda
Titolo: Estrema Destra
Anno pubblicazione: 27 giugno 2013
Editore: Newton Compton
Autore: Guido Caldiron
Collana: Controcorrente
Pagine: 469
ISBN-10: 8854153885
ISBN-13: 978-8854153882
Il capitalismo in-finito
Che cosa è cambiato rispetto agli anni del trionfo del modello della piccola e media azienda italiana rampante? E che cosa da quando migliaia di imprenditori (molti nel Nordest) investivano nel Made in Italy e si lanciavano in nuove sfide, mossi dalla voglia di affermarsi sul mercato e di guadagnarsi il proprio posto al sole ? Erano gli anni di quel che Bonomi definì il “capitalismo molecolare”. È cambiato tutto. Dal Nordovest alla Pedemontana lombarda e veneta e poi dall’Emilia, la Toscana fino al Sud, il nuovo saggio di Bonomi mette insieme le storie di artigiani, imprenditori, piccoli e meno. E lo fa nel contesto non agevole di un declino dei ceti medi di mercato (professionisti, lavoratori autonomi, piccoli imprenditori) e della middle class cresciuta con lo sviluppo dei sistemi di welfare. Eppure, nonostante le difficoltà, l’indagine di Bonomi ci dice che piccoli imprenditori e lavoratori della conoscenza non subiscono passivamente la crisi; aggiornano le competenze, si muovono sul mercato, cooperano. Forse, in alternativa al “finanzcapitalismo” la traccia da seguire sta nella eventualità di far sì che la parola chiave, Economia, sappia tenere assieme le 3 T della new economy (Tecnologia-Talento-Tolleranza) con le 3 T della Terra come risorsa, del Territorio da ripensare e della Tenuta dell’ecosistema. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Il capitalismo in-finito
Data uscita: 17/05/2013
Autore: Aldo Bonomi
Editore: Einaudi
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi Passaggi
Pagine250
Prezzo: € 17,00
EAN9788806215552
Generazione e corruzione
Il De generatione et corruptione, opera poco conosciuta e sottovalutata, svolge un ruolo importante nelle riflessioni fisiche di Aristotele. Lo Stagirita affronta e risolve le questioni concernenti i quattro tipi di mutamento, distinti secondo la categoria di riferimento: la generazione e corruzione secondo la sostanza, l’aumentodiminuzione secondo la quantità, l’alterazione secondo la qualità, la traslazione secondo il luogo. L’articolazione di tali temi si sviluppa in un ricco confronto con i filosofi del tempo, con la ripresa della centrale tematica delle cause fisiche e con espliciti riferimenti al Motore immobile trattato nella Metafisica. L’ampia introduzione di Maurizio Migliori, che affronta le questioni di fondo proposte in questo testo, è completata da un Saggio bibliografico di Lucia Palpacelli che espone criticamente tutti gli studi apparsi nell’ultimo trentennio. La traduzione e il commentario di Migliori sono stati rivisti e arricchiti sulla base di un analogo aggiornamento bibliografico. Il lettore ha così a disposizione un testo completo, presentato in un’ottica unitaria e sorretto da una lettura critica aggiornata. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Generazione e corruzione
Anno prima edizione: 2013
Editore: Bompiani
Autore: Aristotele
Collana: Il pensiero occidentale
Pagine: 640
Prezzo: 28,00 euro (sito editore)
ISBN: 45273384
Un’estate in Grecia. 4000 km ai confini dell’Europa nell’anno della crisi
Il racconto di un viaggio unico: 4000 chilometri nel cuore della Grecia, a bordo di pullman, treni, traghetti… e camminando. Da Atene fino al monte Athos. Questo libro mostra la Grecia che i giornali e la tv non raccontano. Un paese distante anni luce dalle architetture finanziarie di Bruxelles e dai diktat dell’Europa. Personaggi e storie incredibili. Dai commercianti di Volos che usano il Tem, nuova moneta locale al posto dell’euro, fino alla culla della spiritualità ortodossa, il monte Athos, attraversando la Tracia orientale, verso Orestiada e Edirne, sul fiume Evros, estrema periferia d’Occidente al confine con Bulgaria e Turchia. I racconti degli eremiti, l’equilibrio perfetto tra fede e campagna, un modo nuovo di resistere alla crisi, la generosità di sconosciuti muftì, l’inganno della frontiera. Un viaggio per conoscere l’Europa dei popoli, non quella delle banche centrali. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Un’estate in Grecia. 4000 km ai confini dell’Europa nell’anno della crisi
Anno pubblicazione: 2013
Editore Chiarelettere
Autore: Ciulla Giuseppe
Collana Reverse
Prezzo: € 10,96(ibis.it)
Pagine: 15
Le bugie nel carrello. Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo
Cos’è esattamente il Kamut? Perché è meglio non mangiare troppo tonno? Le patate al selenio fanno bene alla salute? La mortadella 100 per cento naturale esiste davvero? Dopo il successo di “Pane e bugie” (Chiarelettere 2010), il libro sulla disinformazione in campo alimentare, Dario Bressanini ci accompagna tra gli scaffali di un supermercato immaginario e ci aiuta a capire cosa raccontano, e cosa nascondono, le etichette dei prodotti che acquistiamo. Scopriremo, tra l’altro, che l’equazione “naturale = buono” è uno dei pregiudizi più radicati e più usati dalla pubblicità, che un prodotto che l’etichetta descrive come a “chimica zero” i conservanti li contiene, che il prezzo di una bottiglia di vino ne influenza l’apprezzamento e che il tonno più buono non si taglia con un grissino. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Le bugie nel carrello. Le leggende e i trucchi del marketing sul cibo che compriamo
Anno pubblicazione: 2013
Editore: Chiarelettere
Autore: Bressanini Dario
Collana: Reverse
Prezzo: € 10,71 ibs.it Disponibile anche in eBook a € 9,99
Pagine: 192
Il peggiore. Ascesa e caduta di Massimo D’Alema e della sinistra italiana
Il peggiore a cui fanno riferimento Giuseppe Salvaggiulo e Ferruccio Sansa, i due autori del saggio, è Massimo d’Alema. Lui è il maggiore esponente di quell’antipolitica che caratterizza la Seconda Repubblica. E’ il migliore, a fare antipolitica, e quindi è il peggiore. I due analizzano il percorso politico seguito da d’Alema, mettendo in evidenza gli errori che a parer loro d’Alema ha commesso. Lui è uno dei principali imputati per il fallimenti della politica. E’ anche a causa sua che oggi parte della società civile si ritrova priva di riferimenti politici. Sansa e Salvaggiulo prendono in considerazione tutti gli aspetti della vita di d’Alema, il rapporto che ha con il potere, con gli oggetti, con le persone, con gli amici, con gli alleati, con la i magistrati e con i media. Lui è l’uomo che voleva fermare la corsa politica di Berlusconi e mandarlo a chiedere l’elemosina, ma invece è stato uno dei principali artefici del suo successo. E’ stato uno dei protagonisti nella fondazione di quella coalizione che fu l’Ulivo, ma poi ha fatto di tutto perché fallisse. Voleva raccogliere il testimone lasciato da Berlinguer, ma poi ha deciso di circondarsi di maneggioni privi di morale. Giuseppe Salvaggiulo e Ferruccio Sansa, con Il peggiore, raccontano la storia di un uomo che personifica il potere fine a sé stesso e che ha contribuito allo svuotamento di contenuti e alla perdita di identità che ha segnato la sinistra negli ultimi anni. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Il peggiore. Ascesa e caduta di Massimo D’Alema e della sinistra italiana
Data di Pubblicazione: Giugno 2013
Editore: Chiarelettere
Autore: Giuseppe Salvaggiulo
Collana: Reverse. I protagonisti dell’antipolitica
ISBN: 8861903886
ISBN-13: 9788861903883
Pagine: 237
Guida erotica al Louvre e al Musee D’orsay
Il Louvre e il Musée d’Orsay sono molto più rosa di quanto si creda. Tanto rosa da far arrossire chi sa guardare. Questa guida illustrata, beffarda e colta, elegante e sporcacciona, ci accompagna con sapiente leggerezza e senza compiacimenti tra quadri ambigui, sculture sensuali, bronzi espliciti, omosessualità, incesto, pedofilia, voluttà solitarie, amplessi coniugali ed extraconiugali, palpeggiamenti e palpitazioni… Un’allegra e licenziosa via crucis fra celebri opere d’arte, commentata con briosa competenza (nell’arte e nell’eros) e insaporita da reminiscenze letterarie. (Nota pubblicata dall’autore)
Scheda
Titolo: Guida erotica al Louvre e al Musee D’orsay
Anno pubblicazione: 2006
Editore: Elèuthera
Autore: Jean-Manuel Traimond
Traduzione: Luisa Cortese
Fotografie di Ernesto Timor, disegni di Aladdin
Pagine: 144
Prezzo: € 16,00
EAN 97888896904350
Ormai sembrano tutti d’accordo: l’Italia deve cambiare. Eppure nessuna delle ricette proposte è ancora riuscita a curare lo Stivale dai suoi mali storici. All’ombra di parole d’ordine quali “austerity” e “taglio del debito” si ritrovano a pagare sempre gli stessi, mentre i soliti noti rafforzano i propri privilegi. La nostra penisola è marchiata da crescenti disuguaglianze che deprimono l’economia, esasperano lo scontro sociale, e soprattutto riducono l’efficienza del sistema-paese. È questa la tesi, semplice ma esplosiva, di Emanuele Ferragina, giovane docente “espatriato” in Inghilterra ed esperto di politiche sociali: occorre ridurre le disuguaglianze, non per ragioni ideologiche, ma per rendere il sistema più funzionale. Il comportamento lobbistico degli ordini professionali; una spesa sociale sbilanciata verso il passato pensionistico e incurante del futuro lavorativo dei giovani precari; il crollo della coesione sociale dovuto alla disuguaglianza crescente; un federalismo ingiusto sbandierato come slogan. Una penetrante indagine sull’iniquità e l’inefficienza del nostro Paese, e una ricetta per cambiarlo. Una ricetta che converrebbe alla maggioranza degli italiani.
Scheda
Titolo: Chi troppo chi niente
Anno prima edizione: 2013
Editore: Rizzoli
Autore: Emanuele Ferragina
Collana: Bur Futuropassato
Pagine: 224
Prezzo: 11,00 euro
ISBN: 17063067
Sull’ingiustizia
Amartya Sen, economista indiano che ha ottenuto il Nobel nel 1998, ci propone una sua breve ma intensa riflessione sull’ingiustizia.
Il suo approccio tiene conto degli apporti classici sull’argomento, sia nel campo della politica economica che della filosofia (Adam Smith, J. S. Mill, Bentham, Condorcet, Marx, Rawl…), ma li integra e li supera: l’esperienza personale di Sen ha un importante ruolo in questo superamento. Il suo ragionamento riprende il razionalismo occidentale mettendolo a confronto con il pensiero e la tradizione indiana (Gandhi, Tagore) e applicandolo alla situazione internazionale contemporanea. Sen è molto empirico: meglio non perder tempo nel definire la giustizia, ma operare direttamente sui casi di ingiustizia. Senza mai dimenticare che in una realtà globalizzata, lo statalismo non ha più senso: non si può perseguire ideali di giustizia solo tra i propri compatrioti, bisogna ridefinire il concetto di “discussione pubblica” per ampliarla e comprendere anche quelli che di solito non hanno voce in capitolo. Non si tratta di buonismo, ma di un concetto di giustizia razionale che non vada necessariamente a discapito dei sentimenti. Oltre al saggio di Amrtya Sen, in questo volumetto troviamo anche interventi di Muriel Gilardone, Jay Drydyk e Christopher Lowry, e ognuno di essi riprende criticamente i temi principali di Sen alla luce dei propri studi. Lowry, ad esempio, parte dalla teoria dell’ingiustizia di Sen e arriva ad affermare che chiudere e proteggere i propri confini è appropriato quando è necessario per assicurare la pace del proprio Paese, ma se si escludono gli altri per meri fini di prosperità, e con ciò si mina la possibilità di altre persone di godere a loro volta della pace, si fa un uso del potere che è in contrasto con la celebrazione del significato morale della nostra vulnerabilità naturale condivisa.
Scheda
Titolo: Sull’ingiustizia
Anno pubblicazione: 2013
Editore: Centro Studi Erickson
Collana: Saggi sociali
Autore: Sen Amartya K.
Curatore Park Y. J.
Prezzo: la feltrinelli.it € 8,50
Pagine: 130
Il politico della domenica
Per chi ha la memoria corta e per quanti non ne possono più di vederlo quotidianamente sugli schermi a conclamare il nulla, ecco la “biografia non autorizzata” di Massimo Cacciari, il “cattivo filosofo” più famoso d’Italia. Affilata come la lama di un rasoio.
Compare qui il Cacciari tuttologo incontinente: una sorta di Sgarbi post-berlusconiano, senza per altro possedere le virtù istrioniche del critico d’arte. Non c’è convegno, trasmissione televisiva, dibattito giornalistico, incontro pubblico in cui, prima o poi, non faccia capolino la sua silhouette segaligna e barbuta.
Diciassette anni vi sembran pochi? Non quelli del regimetto berlusconiano (1994-2011), bensì quelli in cui Cacciari ha regnato a Venezia (1993-2010). Tre mandati come sindaco (più uno per interposta persona), durante i quali ne ha combinate delle belle, anzi delle brutte! (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Il politico della domenica
Ascesa e declino di Massimo Cacciari
Anno pubblicazione: 2013
Editore: Stampa Alternativa
Autore: Raffaele Liucci
Pagine: 48
ISBN: 8862223641
ISBN-13: 9788862223645
Crimini in tempo di pace
Un gatto (o forse una gatta) sta spiccando un balzo per uscire dalla stanza in cui si trova. Questa stanza è il nostro mondo che, sotto la superficie apparentemente confortevole, ragionevole e levigata, nasconde il lato oscuro dell’oppressione e dello sterminio di miliardi di animali e di umani. Lo stesso gatto – insieme a Laika e Foucault, Pietro il Rosso e Derrida, Giu e Deleuze – si aggira furtivo tra queste pagine per aprirci gli occhi sulla follia e l’orrore della normalità (mattatoi, laboratori e campi di sterminio), per farci riconoscere il fondamento vivente delle architetture del dominio, per guidarci nel pericoloso attraversamento di frontiere ritenute invalicabili, e per mostrarci l’insostenibilità della differenza che abbiamo instaurato tra «l’Umano» e «l’Animale». Dopo averci trascinati nel flusso della vita, Angelo – così si chiama l’enigmatico gatto che, con passione, ci ha esposti all’indescrivibile sofferenza di tutti i senza nome – svanirà lentamente, lasciandoci con il suo sorriso sulla soglia da cui è possibile intravvedere la luce della liberazione. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Crimini in tempo di pace
la questione animale e l’ideologia del dominio
Anno pubblicazione: 2013
Editore: elèutera
Autore: Filippo Trasatti, Massimo Filippi
pagine: 296
Prezzo: € 18,00
EAN 9788896904329
Il libero pensiero
L’analisi del relativismo intrapresa in questo saggio è di fatto un’indagine a tutto campo sulle relazioni di potere a partire dalle riflessioni di quattro protagonisti chiave del pensiero contemporaneo: Cornelius Castoriadis, Michel Foucault, Richard Rorty e Michel Serres. A spingere l’autore verso questa disamina delle argomentazioni relativiste è anche il fatto che taluni difensori laici della ragione scientifica gli appaiono in forte consonanza con i rappresentanti della Chiesa cattolica nel denunciare i «pericoli devastanti che ci minacciano se diamo ascolto al canto di sirena del relativismo». Ibáñez ci invita invece ad ascoltare con attenzione quel che ha da dire il relativismo, anzi a buttarci con coraggio nelle sue acque tutt’altro che tranquille, non solo per ripensare le relazioni di potere, ma anche per interrogarci lucidamente su taluni aspetti del dominio particolarmente insidiosi in quanto informano il codice stesso con cui decifriamo la realtà. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Il libero pensiero
elogio del relativismo
Anno pubblicazione: 2013 I ed. 2007
Autore: Tomàs Ibañez
Editore: Elèuthera
traduzione di Marta Milani
Pagine: 224
Prezzo: € 14,00
EAN 9788889490952
I padroni della crisi
La crisi economica è feroce. Sembra interminabile. Anche chi, solo nel 2011, negava la sua esistenza è costretto a fare i conti con i danni sociali e umani della recessione. Mentre le televisioni si occupano a orario continuato del famigerato spread e le manovre finanziarie «lacrime e sangue» si susseguono, Biagio Simonetta indica una prospettiva che pochi considerano. È il punto di vista dei vincitori, quello delle mafie. Il principio è il solito: molto denaro, molto potere. Soprattutto quando il denaro, tutt’intorno, scarseggia. L’applicazione è tanto lineare quanto sconcertante: in Italia e nel mondo, più l’economia si contrae, più le mafie si espandono. L’immensa liquidità proveniente dal traffico di cocaina ha salvato dal fallimento alcune delle banche più grandi del pianeta. I prestiti di ’ndrangheta, camorra e Cosa nostra soccorrono le piccole imprese strette nella morsa del fisco e del credit crunch; se l’unica alternativa è chiudere i battenti, poco importa che le organizzazioni criminali richiedano tassi da usura e che alla fine si impadroniscano dell’azienda. E se davanti al dramma della disoccupazione e della povertà lo Stato latita, la liquidità mafiosa compra tutto, anche il consenso della popolazione. O trova ottime occasioni per il riciclaggio, approfittando di chi, disperato, vende i gioielli di famiglia al «compro oro» per pagare il mutuo o si illude di poter sbancare la «macchinetta» della sala giochi. I padroni della crisi esplora la forza camaleontica delle mafie, capacidi trarre vantaggio dalla sofferenza di tutto il resto della società, oggi come ai tempi di Al Capone. Afferma una verità amara, che pochi vogliono ascoltare: l’economia illegale ha dato sollievo a buona parte dell’economia legale, anche e soprattutto al Nord. Ma è un sollievo passeggero, illusorio; si trasforma in un cappio che, mentre la recessione avanza, si stringe intorno al collo delle persone. E minaccia la nostra democrazia.
Scheda
Titolo: I padroni della crisi
Come la recessione nutre le mafie
Editore: il Saggiatore
Autore Biagio Simonetta
ISBN 9788842819011 Pagine 128
Prezzo: Libro cartaceo € 14.00 E-book € 9.99 (sito editore)
Invisibile è la tua vera patria
Sono acciaierie, raffinerie, manifatture, miniere. Spazi immensi, milioni di metri cubi strappati alla natura e trasformati radicalmente, in cui si dispiega una forza organizzativa senza requie. Chilometri di ingranaggi, tonnellate di lamiere, fiumi di metallo liquido a innalzare cattedrali dal cuore meccanico. E poi, un giorno, il presente glorioso diventa passato, lasciando soltanto scheletri e fantasmi di polvere. Polvere nera. Un’auto accosta di fronte a quelle sopravvivenze, un uomo scende e procede a passi lenti a bordo strada. Osserva ciò che resta di quel lavoro potente e incessante. Si chiama Giancarlo Liviano D’Arcangelo ed è in viaggio tra alcuni dei siti più rappresentativi dell’archeologia industriale italiana. Per capire che cosa accade quando le macchine si fermano per sempre. Liviano D’Arcangelo ha raccolto le testimonianze delle vittime della devastazione ambientale e ricostruito le storie personali e collettive legate a quei luoghi di magnificenza e squallore, in cui da sempre l’uomo sottomette ed è sottomesso. Dal Piemonte alla Sicilia, il paese è disseminato di relitti della grande industria. Dalle acciaierie Ilva di Taranto, ancora semifunzionanti, alla centrale elettronucleare sul fiume Garigliano, in Campania, fino alle miniere di Montevecchio, nel Medio Campidano. E poi i luoghi che documentano il ruolo cruciale di alcune famiglie, come gli Olivetti a Ivrea, i Florio a Palermo o i Crespi in Lombardia, imprenditori tessili e fondatori di un villaggio operaio divenuto patrimonio dell’umanità. Invisibile è la tua vera patria unisce la forza persuasiva del reportage alla suggestione di una narrazione in costante movimento tra passato, presente e futuro, e così individua le eredità materiali e spirituali della stagione della grande industria italiana, tra promesse e inganni, benessere diffuso e degrado, ricchezza concreta e interessi privati assurti a bene comune. Per comprendere in che modo, nel nostro paese, è deflagrato lo scontro tra tecnologia e umanesimo. E tracciare, se possibile, un bilancio dei vinti e dei vincitori.
Scheda
Titolo: Invisibile è la tua vera patria
Reportage dal declino. Luoghi e vite dell’industria italiana che non c’è più
Anno pubblicazione: 2013
Editore: il Saggiatore
Autore: Giancarlo Liviano D’Arcangelo
Pagine: 256
Prezzo: Libro cartaceo € 16 E-book € 7.99
ISBN 9788842818991
L’Italia intelligente
Nella primavera del 1962, a Napoli, il Laboratorio internazionale di genetica e biofisica (Ligb) iniziava le proprie attività. La costituzione del laboratorio rappresentava il coronamento di una battaglia decennale condotta dal suo fondatore, Adriano Buzzati-Traverso – fratello dello scrittore Dino – per rinnovare e modernizzare l’organizzazione della ricerca scientifica in Italia. In pochi anni, il Ligb raggiunse fama di livello internazionale, candidandosi a possibile sede del futuro laboratorio europeo di biologia molecolare. Ma qualcosa andò storto. Nel 1969, infatti, quando era ormai alle porte un accordo internazionale con l’Università di Berkeley per la costituzione a Napoli della prima scuola di dottorato in biologia molecolare in Italia, il Laboratorio venne travolto da una profonda crisi, che vide significativamente affiancati, contro il comune avversario, da un lato alcuni settori dell’università e del Cnr, ostili all’esperimento di Buzzati fin dagli esordi, e dall’altro una compagine di tecnici, ricercatori e borsisti, pronti a occupare il laboratorio e a scagliarsi contro la direzione, etichettando la biologia molecolare come «scienza borghese», «americana» e «reazionaria». Attraverso una ricerca basata su un’ampia e inedita base documentaria, Francesco Cassata racconta un caso esemplare che ha molto da dire all’Italia di oggi. Le vicende politico-istituzionali e la storia della scienza si intrecciano, portando alla luce una serie di questioni tra loro connesse: la nascita, nell’Europa della guerra fredda, dell’egemonia statunitense in campo scientifico; la cooperazione scientifica internazionale; la crisi del sistema universitario e l’organizzazione della ricerca nel nostro paese. Questioni nate nell’Italia del boom, un’Italia che, da quel momento in poi, troppo spesso ha sprecato il talento e il genio dei suoi cervelli, perdendo competitività e smettendo di scommettere sul proprio futuro (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: L’Italia intelligente
Anno pubblicazione: 2013
Adriano Buzzati-Traverso e il Laboratorio internazionale di genetica e biofisica (1962-69)
Editore: Donzelli
Autore: Francesco Cassata
Pagine: 460,
Prezzo: € 27,00
Il paese reale
La fine degli anni settanta segna una svolta nella storia della Repubblica: agli ultimi, cupi sussulti del decennio morente si intreccia l’emergere di trasformazioni colossali che riguardano l’economia e la cultura, il privato e il pubblico, la politica e la comunicazione. Nella convulsa stagione degli anni ottanta si ripropongono inoltre quelle tendenze esasperate all’affermazione individuale, quello sprezzo delle regole, quell’atteggiamento predatorio nei confronti del bene pubblico che erano già apparsi negli anni del «miracolo». Al tempo stesso giunge al punto estremo di crisi un sistema dei partiti sempre più portato a esaudire gli egoismi di ceto, pur di ottenere il consenso. Di qui un dilatarsi del debito pubblico fino a livelli intollerabili. Di qui, anche, un dilagare della corruzione politica che avrebbe portato al crollo della prima Repubblica, e – ben lungi dall’essere sradicato dall’esplosione di Tangentopoli – avrebbe segnato in profondità anche tutta la fase successiva. Per molti versi dunque i lunghi anni ottanta si presentano come un luogo di incubazione del nostro presente. Il nesso fra gli anni di Craxi e l’era berlusconiana ha qui le sue radici, e in questo scenario si collocano le domande che oggi ci incalzano: perché l’anomala alleanza di centrodestra che si affermò inaspettatamente all’alba della seconda Repubblica riuscì a improntare largamente di sé l’intero ventennio successivo? Quali sono le ragioni della quasi ventennale stagione di Berlusconi? E che Italia ci lascia, quella stagione? E ancora: ci sono le energie e le qualità per affrontare una difficile ricostruzione e misurarsi con la crisi internazionale che chiama in causa l’identità e il futuro dell’Europa? Da dove prendere l’avvio per invertire il degrado di un sistema politico e di una «partitocrazia senza i partiti» che ha superato ogni livello di guardia?
Scheda
Titolo: Il paese reale
Dall’assassinio di Moro all’Italia di oggi
Anno pubblicazione: 2012
Editore: Donzelli
Autore: Guido Crainz
Collana Saggi. Storia e scienze sociali
Pagine: 396
Prezzo: € 29,00
ISBN: 9788860367327
Antipartiti
L’Italia sta vivendo una fase politica di grande incertezza ed è attraversata da una crisi di difficile ricomposizione. Molti prevedono o auspicano l’avvento di una terza Repubblica. In realtà, è difficile dire se ci sia mai stata davvero una seconda Repubblica, e di cosa esattamente si sia trattato. Una nuova Repubblica avrebbe richiesto una nuova Costituzione,ma la legge fondamentale
in vigore è a tutt’oggi, nella sostanza, quella varata nel 1948. Non per questo possiamo dire che non sia cambiato niente. Il sistema politico è cambiato radicalmente attraverso la discontinuità del 1989-94. Da allora, non c’è più la Repubblica dei partiti. Non ci sono più la Democrazia cristiana, il Partito comunista, il Partito socialista, con le loro organizzazioni di massa, le loro appartenenze ideologiche, le loro subculture. Con la svolta dei primi anni novanta si è avuto il passaggio da una vecchia a una nuova politica, basata sui referendum, sulla mobilitazione della società civile, sugli appelli all’impresa, alla tecnocrazia o alla magistratura, su neo-partiti che si volevano basati su criteri radicalmente diversi rispetto ai vecchi. Almeno questo dichiaravano di voler fare, dando alla dicotomia vecchio-nuovo una valenza manichea di grande presa sull’elettorato. Dall’analisi storica della politica «vecchia» e di quella «nuova» – e delle retoriche del «nuovo» che si sono perpetuate fino a oggi, fino al ventennio berlusconiano e all’ondata di protesta antipartitica del Movimento 5 Stelle – il libro trae gli elementi di riflessione sul che fare, se si volessero riparare i danni e i difetti da cui veniamo. Spiega come e quanto la prima Repubblica, in particolare nel primo ventennio, abbia saputo rappresentare la società civile; analizza le profonde incongruenze della seconda; insiste sull’importanza, nella svolta del 1993, della polemica contro gli abusi perpetrati dai vecchi partiti, dalla «casta» professionale che li governava; legge la discesa in campo di Berlusconi come esito di un processo di svuotamento della stessa forma partito. E rileva una contraddizione. I neo-partiti che furono allora banditori del cambiamento sono stati poi preda di analoghi – se non maggiori – difetti, e lo sono tuttora: coazione a ripetere che non a caso sta dando luogo a una mitologia della terza Repubblica quasi perfettamente corrispondente a quella che aveva dato luogo alla seconda. L’autore avanza a questo punto una domanda cruciale: e se la retorica antipartitica fosse non la soluzione, ma il problema della vita politica italiana dell’ultimo ventennio?
Scheda
Antipartiti
Il mito della nuova politica nella storia della Repubblica (prima, seconda e terza)
Anno pubblicazione: 2013
Editore: Donzelli
Autore: Salvatore Lupo
Collana: Saggine
Pagine: 160
Prezzo € 19,00
ISBN 9788860368560
L’uomo che sussurra ai potenti. Trent’anni di potere in Italia tra miserie, splendori e trame mai confessate
Ministri, onorevoli e boiardi di Stato fanno la fila nel suo ufficio per chiedergli consigli, disegnare strategie e discutere di affari. Luigi Bisignani è unanimemente riconosciuto come il capo indiscusso di un network che condiziona la vita del paese. Non c’è operazione in cui non ci sia il suo zampino, dalle nomine dei ministri a quelle in Rai, nei giornali, nelle banche e nell’esercito. La sua influenza arriva persino in Vaticano. In questo libro, per la prima volta, Bisignani decide di raccontarsi attraverso aneddoti ed episodi inediti. Da Andreotti e la P2 a Berlusconi e Bergoglio. Lui che non appare mai in tv, non scrive sui giornali e disdegna la mondanità. La sua testimonianza da questo punto di vista è unica. Ecco come funziona il potere, quello vero, che non ha bisogno di parole e agisce nell’ombra.
Scheda
Titolo: L’uomo che sussurra ai potenti. Trent’anni di potere in Italia tra miserie, splendori e trame mai confessate
Data di Pubblicazione: Maggio 2013
Editore: Chiarelettere
Autori: Luigi Bisignani, Paolo Madron
Collana: Reverse
Pagine: 324
Prezzo: 11,05 (libreriauniversitaria.it)
ISBN: 8861904351
ISBN-13: 9788861904354
Senza soldi
SENZA SOLDI sembra l’unica certezza di un futuro sempre più indefinibile. Questo libro, grazie alla più completa banca dati sulle retribuzioni in Italia, racconta le vicissitudini di operai, impiegati, quadri e dirigenti, puntando l’attenzione sull’erosione del valore delle paghe e del lavoro, nella generale indifferenza.
La svalutazione degli stipendi aumenta insieme alla distanza tra chi guadagna molto e chi non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese. Che fare? Bisogna rilanciare una vera questione salariale. Solo così possiamo salvarci. Questo libro finalmente spiega come. Intanto la politica perde tempo, troppo impegnata a difendere i propri privilegi
Scheda
Titolo: Senza soldi
“Sottopagati, disoccupati, precari. Ma Paperoni e furbetti se la godono”
Data di Pubblicazione: Maggio 2013
Editore: Chiarelettere
Autore: Walter Passerini
collana: Reverse
Pagine: 272 pagine
Prezzo: 11,81 (libreriauniversitaria.it
ISBN: 8861904319
ISBN-13: 9788861904316
Moneta e crisi
Prima della crisi finanziaria del 2008 è difficile trovare un evento che abbia inciso sugli assetti del mercato mondiale in modo traumatico quanto il cosiddetto «shock petrolifero» del 1973. Il costo della fonte energetica più diffusa, il petrolio, è schizzato in alto non per giochi di Borsa ma per una decisione politica dei paesi produttori. I due primi saggi che compongono questo libro si collocano in quel contesto: uno ricostruisce le vicende che hanno portato alle decisioni dei paesi produttori di petrolio di costituire un cartello unitario, mentre l’altro riscopre alcuni scritti di Karl Marx che consentono di seguire la genesi delle sue teorie della crisi e delle sue teorie sul denaro e il credito. Oggi, dopo la crisi dei mutui subprime del 2008, il pensiero marxiano, qui analizzato, rivela una sorprendente attualità, confermando ancora una volta la prodigiosa capacità del suo autore di decodificare i meccanismi del mercato. Completa il libro un testo sulla crisi di un settore specifico dei servizi: quello della navigazione di linea delle navi portacontainer, che rappresenta uno dei veicoli principali della globalizzazione. Dagli anni Settanta a oggi, la riflessione di Sergio Bologna rappresenta il tentativo di fornire una lettura audace delle trasformazioni e delle crisi del capitalismo contemporaneo, attingendo tanto al pensiero politico quanto alla sua propria attività di consulente e studioso nel campo della logistica e del trasporto merci. Dagli anni Settanta a oggi, la riflessione di Sergio Bologna rappresenta il tentativo di fornire una lettura audace delle trasformazioni e delle crisi del capitalismo contemporaneo, attingendo tanto al pensiero politico quanto alla sua propria attività di consulente e studioso nel campo della logistica e del trasporto merci.
Scheda
Titolo: Moneta e crisi
Dal petrolio alle navi portacontainer
Anno: 2013
Autore: Derive Approdi
Autore: Sergio Bologna
Pagine: 192
Prezzo: euro € 16.00 (sito editore)
ISBN: 978-88-6548-080-9
Parola di Scienza
Come antropologo culturale, Antonello Ciccozzi è stato incaricato dal Tribunale dell’Aquila di fornire una consulenza che analizzasse la comunicazione scientifica fornita dai membri della Commissione Grandi Rischi nei giorni precedenti il terremoto del 6 aprile 2009, e il modo in cui questa comunicazione è stata percepita e tradotta in comportamenti da parte della popolazione. La perizia – la prima consulenza antropologico-culturale accolta in ambito giuridico ¬¬– ha avuto un ruolo fondamentale nel processo che si è concluso con una sentenza shock, da molti paragonata alla vicenda di Galileo: la condanna in primo grado a sei anni di carcere per gli scienziati della Commissione Grandi Rischi.
L’indagine antropologica di Ciccozzi è volta a dimostrare che la comunicazione dei membri della Commissione ha indotto una parte della popolazione aquilana a una sottovalutazione del rischio che ha portato a scelte letali. La «parola della scienza» ha scalfito una cultura popolare stratificata nel tempo che di fronte ai terremoti prescriveva condotte precauzionali. L’autore, mettendo in relazione le struggenti testimonianze dei sopravvissuti con temi di antropologia del rischio e con la teoria delle rappresentazioni sociali, dimostra che tra coloro che hanno perso la vita nei crolli del terremoto c’è chi ha rinunciato alla fuga, proprio perché influenzato dalle diagnosi rassicuranti degli scienziati.
Nel terremoto dell’Aquila, sul banco degli imputati non è finita dunque la scienza, ma la negligenza che ha investito la parola dei suoi interpreti. Gli scienziati sono stati chiamati ad assumersi le proprie responsabilità circa una valutazione e una comunicazione del rischio che nel loro impatto sociale si sono rivelate infondate e disastrose.
Parola di scienza diventa così un’occasione per riflettere in senso lato sulle ricadute etiche e culturali della comunicazione scientifica, sul valore della parola di «tecnici» ed «esperti» sempre più piegata agli interessi dell’ordine pubblico o dell’economia. Una parola che è tempo di tornare a interrogare nelle sue relazioni con il potere (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Parola di Scienza
Il terremoto dell’Aquila e la Commissione Grandi Rischi: un’analisi antropologica
Con la prefazione di Pietro Clemente
Anno: 2013
Editore: Derive Approdi
Autore: Antonello Ciccozzi
ISBN: 978-88-6548-065-6
Pagine: 192
Capitalesimo. Il ritorno del Feudalesimo nell’economia mondiale
Il capitalismo è come un aereo entrato in un vuoto d’aria. Le sue ali hanno perso portanza e non si trova un sistema per tenere in volo l’apparecchio. In quindici anni, con il il tracollo delle borse asiatiche del 1998, lo scoppio della bolla della new economy del 2001 e la crisi dei mutui sub-prime del 2008, sembra proprio che il sistema economico globale sia stato messo in ginocchio. Ma quello che è successo è forse ancora più grave: il capitalismo non è finito, si sta trasformando in qualcosa di diverso, che ricorda da vicino l’avvento del Feudalesimo dopo il collasso del mondo antico. Il capitalismo sta diventando “Capitalesimo”, un sistema capillare e inesorabile di controllo assoluto su un territorio frammentato, una sorta di Sacro Romano Impero della finanza, coi suoi feudatari sempre più potenti, i suoi marchesi, i suoi baroni, i vassalli, i valvassori e la sua plebe sterminata, sempre più povera. La reale ricchezza prodotta da tutte le nazioni e pari a circa 70000 miliardi di dollari, ma l’ingegneria finanziaria ha creato ad arte un valore virtuale di scambi che vale trenta volte tanto. Siamo immersi in un’immensa contraffazione, ormai strutturale, che è la vera causa del vuoto d’aria dell’aereo del capitalismo, ma che viene difesa e gestita con pugno di ferro dai nuovi Signori della Terra, coloro che hanno i mezzi e le conoscenze per sfruttarla a proprio vantaggio.(Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Capitalesimo. Il ritorno del Feudalesimo nell’economia mondiale
Anno pubblicazione: 2013
Editore Bollati Boringhieri (collana Temi)
Autore: Paolo Gila
Prezzo: € 14,02 (sito editore). Disponibile anche in eBook a € 11,99
La tortura in Italia
La tortura è un crimine contro la dignità umana. Eppure non ovunque e non sempre è proibita. La sua interdizione legale è tutto sommato storia recente. Forse anche per questo assistiamo a frequenti smottamenti. E non è un caso che con l’11 settembre del 2001 ci si sia spinti fino a riproporne la legittimità.
Con la progressiva riduzione della sovranità economica e politica degli Stati, assistiamo a un paradossale rafforzamento del loro potere punitivo che man mano si fa arbitrario e indifferente al sistema costituzionale e internazionale dei diritti umani. Come se la «sanzione punitiva» fosse l’unica prerogativa statuale rimasta. Da cui una diffusa impunità dei torturatori, che ha le proprie premesse nella necessità di segnare la vittoria del potere politico su tutto il resto.
Costruito a partire dalle «parole chiave» che scandiscono l’universo della tortura, questo libro si propone come un’analisi della violenza pubblica intrecciata a quella dei concetti, delle norme e delle vicende individuali.
La tortura non si consuma unicamente quando una persona è sottoposta a sofferenze e la sua pratica spesso non è riconducibile all’arbitrio di un «eccesso» di potere o a uno stato di eccezione. Per questo occorre allargare lo sguardo al sistema complesso che la produce, che la promuove, che la protegge
Scheda
Titolo: La tortura in Italia
Parole, luoghi e pratiche della violenza pubblica
Editore: Derive Approdi
Anno pubblicazione: 2013
Aurore: Patrizio Gonnella
Prefazione di Eligio Resta Postfazione di Mauro Palma
Collana: Carcere e nuove punitività
Pagine: 160
Prezzo: euro 13,60 (sito editore)
ISBN: 978-88-6548-062-5
Bluff economy
“Ai costruttori del bene comune”. Sono le parole con cui l’autore apre il suo nuovo libro, nel quale racconta la “lunga notte” dell’economia mondiale. Come e perché è accaduto che, da oltre quattro anni, l’economia mondiale sia caratterizzata da tensioni sociali, bolle borsistiche, mercati impazziti, disuguaglianze stridenti, disoccupazione galoppante che stanno bruciando il futuro di intere generazioni? La sua risposta è semplice: “perché il sistema economico su scala mondiale, con tutte le sue ripercussioni, è un bluff”. Diversi i modi di speculare, ma l’esito è stato il frutto di un sistema unico che ha giocato d’azzardo con i soldi (e il futuro) di tutti noi. Ma, andando oltre al catastrofismo imperante, è possibile pensare a soluzioni alternative, che riaccendano la luce in fondo a questo tunnel… (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Bluff Economy
Data pubblicazione: 30 gennaio 2013
Autore: Francesco Maggio
Editore: Edizioni gruppo abele
Collana: I ricci
Pagine: 184
ISBN-10: 8865790512
ISBN-13: 978-8865790519
Oltre il Cristianesimo
In questo saggio, Marco Vannini – tra i più eminenti studiosi della tradizione spirituale cristiana – sonda i vasti territori della mistica non solo occidentale ma anche orientale. Da Meister Eckhart al brahmanesimo e al buddismo, per giungere alla meditazione del monaco cristiano-hindu Henri Le Saux, si compone il quadro concettuale di un ardito viaggio nel segreto dello “Spirito”. L'”uomo distaccato” del misticismo radicale di Eckhart, per il quale l’uomo ama veramente in quanto diviene l’amore stesso, si incontra con l’assenza di fine del Buddha inverandosi nel messaggio cristiano, messaggio dello Spirito, al di là di ogni apparente fideismo, di ogni apparente religiosità o dottrina del Libro. Guarire dall’ansia, dalla disperazione del vivere, suggerisce Vannini, è il frutto dell’apertura al solo e unico mistero dell’Essere, alla sola realtà: quella dello Spirito, che nella sua eternità governa la corretta visione del presente. Essere quindi fedeli al messaggio cristiano non potrà voler dire altro che andare oltre lo stesso cristianesimo e ai suoi condizionamenti storico-ideologici: superare l’ego e la sua tirannia, per riscoprire in sé, come indicava San Paolo, lo spirito di Cristo.
Scheda
Titolo: Oltre il Cristianesimo
Anno pubblicazione: 2003
Editore Bompiani
Collana I grandi pasSaggi Bompiani)
Autore: Vannini Marco
Prezzo: (ibis.it) € 11,90
Processo allo Stato
Un’inchiesta narrata con il passo di un noir, Maurizio Torrealta e Giorgio Mottola portano alla luce documenti inediti e nuove testimonianze essenziali per comprendere cosa veramente abbia portato alle stragi del 1992-1993, allungandone l’ombra fino a oggi. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Processo allo Stato
Anno Pubblicazione: 2012
Autore: Giorgio Mottola Maurizio Torrealta
Editore: Bur
ISBN-10: 8817058084
ISBN-13: 978-8817058087
Il potere che frena
Nella “Seconda lettera ai Tessalonicesi”, che la tradizione attribuiva a san Paolo, compare l’enigmatica figura di una potenza: il katechon, qualcosa o qualcuno che trattiene e contiene, arrestando o frenando l’assalto dell’Anticristo, ma che dovrà togliersi o esser tolto di mezzo – affinché l’Anticristo si disveli – prima del giorno del Signore. E l’interpretazione di quella figura è qui lo sfondo su cui si dipana una riflessione generale – in costante ‘divergente accordo’ con la posizione di Carl Schmitt – sulla ‘teologia politica’, e cioè sulle forme in cui idee e simboli escatologico-apocalittici si sono venuti secolarizzando nella storia politica dell’Occidente, fino all’attuale oblio della loro origine. Con quale sistema politico può trovare un compromesso il paradossale monoteismo cristiano, la fede nel Deus-Trinitas? Con la forma dell’immuro o, invece, con quella di un potere che frena, contiene, amministra e distribuisce soltanto? Oppure occorre cercare una contaminazione tra le due? Non poche delle decisioni politiche che hanno segnato la nostra civiltà ruotano intorno a queste domande, e nell’opera di alcuni dei suoi più grandi interpreti, da Agostino a Dante a Dostoevskij, trovano una drammatica rappresentazione. Il volume è corredato da un’antologia dei passi più significativi della tradizione teologica, dalla prima patristica a Calvino, dedicati all’esegesi della “Seconda lettera ai Tessalonicesi”, 2, 6-7. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Il potere che frena
Editore: Adelphi
Autore: Massimo Cacciari (Autore)
Collana: Filosofia, Politica
Pagine: 211
Prezzo: adelphi.it euro 9,75
Il diritto di avere diritti
Di fronte ai grandi soggetti economici che sempre più governano il mondo, l’appello ai diritti individuali e collettivi è la via da seguire per impedire che tutto sia soggetto alla legge “naturale” del mercato. Nel 2000 l’Unione Europea si è data una Carta dei diritti fondamentali, la prima del nuovo millennio. Ma non bisogna fermarsi soltanto alle dichiarazioni formali. I fatti ci dicono altro: le donne e gli uomini dei paesi dell’Africa mediterranea e del Vicino Oriente si mobilitano attraverso le reti sociali, occupano le piazze, si rivoltano in nome di libertà e diritti, scardinano regimi politici oppressivi; lo studente iraniano e il monaco birmano, con il loro telefono cellulare, lanciano nell’universo di internet le immagini della repressione di libere manifestazioni, anche rischiando feroci punizioni; i dissidenti cinesi chiedono l’anonimato in rete come garanzia della libertà politica; le donne africane sfidano le frustate in nome del diritto di decidere liberamente come vestirsi; i lavoratori asiatici rifiutano la logica patriarcale e gerarchica dell’organizzazione dell’impresa e scioperano; gli abitanti del pianeta Facebook si rivoltano quando si pretende di espropriarli del diritto di gestire i loro dati personali. L’elenco potrebbe continuare a lungo perché la “rivoluzione dell’eguaglianza”, mai davvero compiuta, è oggi accompagnata dalla “rivoluzione della dignità” e sta dando vita a una nuova antropologia, che mette al centro l’autodeterminazione delle persone…
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Titolo: Il diritto di avere diritti
Data di Pubblicazione: Novembre 2012
Editore: Laterza
Autore: Stefano Rodotà
Collana: I Robinson. Letture
Edizione: 6
ISBN: 8842096083
ISBN-13: 9788842096085
Pagine: 433
Il caso Battisti. Un terrorista omicida o un perseguitato politico?
Da decenni ormai il «caso Battisti» ritorna regolarmente sulle prime pagine dei giornali e suscita accesi dibattiti: in Italia, ma anche in Messico, Francia, Brasile, i Paesi dove il latitante ha trovato rifugio dopo l’evasione dal carcere di Frosinone nel 1981. Per alcuni, Cesare Battisti è perseguitato dal sistema giudiziario italiano, una vittima della legislazione speciale anti-terrorismo e delle delazioni dei pentiti. Per altri è solo un criminale che deve scontare diversi ergastoli per quattro omicidi.
Giuliano Turone ha voluto fare chiarezza sulla vicenda partendo dall’esame dei 53 faldoni che contengono gli atti dei processi (una decina) contro i Proletari armati per il comunismo. Il caso Battisti racconta le azioni di uno dei gruppi «minori» (ma non per questo meno feroci) della lotta armata degli anni Settanta, e ne ricostruisce le motivazioni, esaminando i rapporti tra criminalità comune e terrorismo politico. Ripercorre le indagini, rilegge gli atti, discute le sentenze sulla base della legislazione allora vigente e sulla base di quella attuale, anche per quanto riguarda l’uso delle dichiarazioni dei pentiti.
Dietro la parabola del controverso terrorista-scrittore emerge così il clima di una delle pagine più drammatiche della nostra storia: un passato che continua a pesare sul nostro presente, con i suoi conti mai chiusi, con le sue ferite ancora aperte
Scheda
Titolo: Il caso Battisti. Un terrorista omicida o un perseguitato politico?
Editore: Garzanti
Anno pubblicazione 2013
Autore: Giuliano Turone
Collana: Elefanti Bestseller
Pagine: 182
Prezzo: € 9.90
ISBN 978881168431-2
Radio Libertà. Dalla radio della Resistenza alla resistenza delle radio
La radio è, o forse dovrebbe essere, un modo per “stare in contatto”, per diffondere idee e sogni, per comunicare attraverso la forma trasparente dell’aria che scavalca ogni ostacolo. Uno strumento popolare, democratico, libero, incontrollabile. Nell’autunno 1944 dalle colline piemontesi, introdotta dalle prime dieci note del popolare canto Fischia il vento, cominciava le sue trasmissioni Radio Libertà, un’emittente partigiana destinata a rappresentare un punto di riferimento e un modello di comunicazione nella lotta di liberazione.
Più di mezzo secolo dopo, un pugno di radio indipendenti, “ma libere davvero” combattono ancora l’omologazione dell’informazione, il controllo soffocante della politica sui mass-media, l’invadenza del marketing nella programmazione e provano ancora a confrontarsi con coraggio e partecipazione a una forma di radio che sappia esprimere un concetto elementare, ormai usurpato da personaggi e congregazioni decadenti, quello della libertà.
Michele Anelli intrecciando le vicende locali di Radio Libertà con quelle globali delle radio (ancora) libere e indipendenti che sopravvivono e combattono ogni giorno ne ha tracciato un sentito omaggio, ricostruendone l’identità sia attraverso un colto e meticoloso lavoro di ricerca storica, sia attraverso una narrazione semplice ma accurata che predilige sempre il lato popolare (e musicale) delle trasmissioni. Sulle frequenze di Radio Libertà (allora e oggi) trovano quindi posto Eugenio Finardi e Pierangelo Bertoli, i canti delle Resistenza e le canzoni ribelli dei Gang, Woody Guthrie e Bruce Springsteen, i Clash e Billy Bragg, Elvis Presley e i Rolling Stones. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Radio Libertà. Dalla radio della Resistenza alla resistenza delle radio
Autore: Michele Anelli
Editore: Vololibero
Data di Pubblicazione: Febbraio 2013
ISBN: 8897637124
ISBN-13: 9788897637127
Pagine: 128
Reparto: Cinema e spettacolo > Radio
La morale, la fede e la ragione
Don Antonio Sciortino è un prete ma anche un giornalista, anzi un direttore. Dirige «Famiglia Cristiana», giornale molto diffuso (centinaia di migliaia di copie) nelle parrocchie e negli oratori, specie al Nord ma non soltanto. Ufficialmente non rappresenta né la Santa Sede, né la Conferenza episcopale. La proprietà della testata è della Congregazione di San Paolo, ma «Famiglia Cristiana» non rappresenta neppure quella; i “paolini” si limitano a nominare o revocare il direttore ed è lui che decide la linea del giornale, naturalmente consultandosi con i suoi più stretti collaboratori.
La figura professionale e religiosa di don Antonio è dunque abbastanza complessa e ha indotto Giovanni Valentini a dedicargli un libro-intervista. Credo sia stata una buona idea e Valentini l’ha sfruttata fino in fondo ponendo domande a tutto campo: la morale, la religione, la politica, il Vaticano, l’Italia. Domande specifiche, capaci di delineare un quadro generale ma entrando anche nei dettagli, nei fatti concreti, nelle cause che li hanno determinati, nei personaggi che ne sono stati i protagonisti. E don Antonio ha risposto a tutte, senza imbarazzo né reticenza.
Ne esce, in quasi trecento pagine, la voce d’un cattolico moderno, prete fino in fondo ma anche moderno così come il Concilio Vaticano II l’ha configurato. Si potrebbe definire “martiniano” senza però dare a questa definizione il significato di una corrente all’interno della Chiesa. Del resto neppure il cardinal Martini accettava quella definizione, non si sarebbe mai riconosciuto nei “modernisti” del primo Novecento. Martini è stato soprattutto un vescovo e un cristiano d’intensa fede e così è, con tutti i suoi limiti, il direttore di «Famiglia Cristiana».
Le sue risposte alle domande di Valentini seguono un metodo: distinguono gli errori fatti dagli uomini che di volta in volta hanno guidato la Chiesa dalla comunità ecclesiale vista complessivamente e formata da tutti i credenti. La Chiesa può sbagliare per colpa dei suoi rappresentanti i quali a loro volta possono sbagliare in buona fede o anche per le debolezze e i vizi ai quali non hanno saputo resistere, ma la Chiesa resta sempre e comunque la Sposa di Cristo e impara dagli errori e cresce imparando. Perciò nel pensiero di don Sciortino non è mai stata tradizionalista; ha conservato le tradizioni e la loro memoria ma sempre è stata aperta alla modernità dell’epoca cercando con la sua predicazione di evangelizzarla o almeno di modellarla. Sciortino non si nasconde che tentando di modellare la modernità la Chiesa ri-modella anche se stessa. Questo è il suo pensiero e le sue risposte alle domande poste dall’intervistatore. Ne riassumo qui alcune che descrivono un quadro e i fatti specifici che lo configurano. E comincio da questa prima domanda di Valentini: «Il cielo stellato è sempre sopra di noi, come scriveva Kant, ma di fronte all’imbarbarimento della società moderna a volte viene da chiedersi: la legge morale è ancora dentro di noi?»
La riposta di Sciortino parte dunque dalla crisi economica che sta sconvolgendo la società ma che è anche secondo lui una crisi etica e spirituale. La crisi economica diventa così una sorta di “prova” che chiama in causa l’impegno individuale e collettivo. In un certo senso è un’incudine che serve ad affilare meglio l’amore per il prossimo, incoraggia i ricchi a sostenere i poveri, insomma risveglia il tessuto sociale.
Alle obiezioni dell’intervistatore sul dilagare delle diseguaglianze e dell’egoismo che le alimenta, l’intervistato risponde che l’egoismo è certamente riprovevole ma il solo antidoto è la fede e il modo di dimostrare la fede in Dio e in Cristo è quello di praticare la caritas.
La stessa risposta la dà alla domanda volutamente provocatoria che Valentini gli pone a proposito di Comunione e Liberazione, detta “la lobby di Dio”. Risponde: «L’espressione “lobby di Dio” significa fare un grande torto a don Giussani. È un giudizio non solo ingeneroso ma anche infondato. Che poi alcuni suoi “figli” cedano alla tentazione del potere è un altro discorso». Questo modo di distinguere gli errori e i vizi dei singoli dall’impegno della Comunità ricorre assai spesso nella visione dell’intervistato e nel giornale da lui diretto; a proposito di CL la risposta è questa: «L’impegno politico in senso stretto riguarda le persone e non Comunione e Liberazione in quanto tale». La stessa concezione don Sciortino la applica allo scandalo del “Vatileaks” e ai difetti e manchevolezze della Curia e addirittura al malgoverno di alcuni suoi componenti, specie quelli preposti alle operazioni finanziarie dello Ior. Gli errori e le colpe dei singoli non vanno mai confusi con la Chiesa: «Il Santo Padre continua a invitarci tutti alla conversione di vita, non solo purificando i nostri comportamenti ma anche aumentando la nostra devozione alla causa del bene». Insomma dal male al bene, questo è il percorso garantito dalla presenza di Cristo nella sua Chiesa. «La gerarchia è un’entità distinta e spesso contrapposta al “Popolo di Dio”?» gli chiede Valentini. Sciortino esclude questa contrapposizione così come esclude la distinzione tra presbiteri e laici. La Chiesa è una sola: istituzione gerarchica e comunità di fedeli. I peccati e i peccatori dentro la Chiesa sono molti, riscattati tuttavia da copiosi fiori e frutti della fede e dell’amore. Significativa e anche a suo modo paradossalmente divertente una citazione storica di Sciortino: «Il cardinale Ercole Consalvi, segretario di Stato ai primi dell’Ottocento, a Napoleone che gli diceva “E se domani mi proponessi di distruggere la Chiesa?” rispose: “Maestà, fareste una fatica inutile. Non siamo riusciti noi, noi preti, noi cristiani, con le nostre debolezze e la nostra infedeltà a distruggere la Chiesa. E vorreste riuscirci voi?”».
Un altro tema sul quale intervistatore e intervistato si diffondono a lungo riguarda il rapporto tra la religione e la politica. Su questo tema però, forse a causa della sua attualità, in Sciortino il prete e l’uomo di fede lasciano uno spazio molto ampio al giornalista e addirittura al cittadino schierato politicamente. E dice: «La Chiesa dev’essere al di sopra delle parti. Non è suo compito formulare soluzioni concrete e meno ancora soluzioni uniche per questioni temporali che Dio ha lasciato al libero e responsabile giudizio di ciascuno. Nel dialogo con una società pluralista e secolarizzata occorre cercare il più ampio consenso democratico per varare provvedimenti e leggi a favore dei cittadini e per la costruzione d’una società civile aperta e solidale. In tutto ciò che concerne l’organizzazione delle cose terrene – ricorda il Vaticano II – i credenti debbono ammettere la legittima molteplicità e diversità delle opzioni temporali e rispettare i cittadini che, anche in gruppo, difendono in maniera onesta il loro punto di vista». E prosegue: «Non si tratta di rifare il look a politici cattolici squalificatisi per aver difeso l’indifendibile (hanno pure votato che Ruby era la nipote di Mubarak) con scarsissimo coraggio e senso di appartenenza alla dottrina cristiana, ma di realizzare un nuovo progetto per l’Italia». Infine: «Lo Stato liberale garantisce il pluralismo e non discrimina nessuno in base alla confessione religiosa. A tutti assicura la manifestazione del proprio credo. Non è confessionale perché non sposa una sola religione e tanto meno la impone con la forza. Si mette al servizio della società e non viceversa».
Concludo. Bene ha fatto Valentini a portare il pensiero del direttore di «Famiglia Cristiana» a conoscenza (mi auguro la più ampia possibile) dell’opinione pubblica d’un Paese apparentemente molto cattolico e sostanzialmente tra i meno cristiani d’Europa. Quel giornale e quel direttore rappresentano ai miei occhi una Chiesa e una comunità con la quale il dialogo è possibile e fruttuoso. Resta da vedere fino a che punto la gerarchia accoglie il tipo di cattolico che «Famiglia Cristiana» rappresenta. Sciortino all’inizio dell’intervista nega che la gerarchia sia un’entità distinta dal «popolo di Dio» ma poi, quando le domande lo incalzano su casi concreti, quella distinzione riemerge anche nelle sue parole. L’elezione del nuovo Pontefice servirà anche a fare chiarezza su questo punto fondamentale. Si vedrà se sarà un Pio XIII o un Giovanni XXIV. I nomi servono a identificare un riferimento. Il riferimento del nome Benedetto era troppo lontano nel tempo perché fosse indicativo. Infatti, come lo stesso Papa rinunciatario ha ammesso, ha lasciato molte rovine organizzative e soprattutto spirituali e un’opera di ricostruzione di estrema difficoltà alla quale la Chiesa nel suo complesso dovrà dedicarsi. (Dalla prefazione di Eugenio Scalfari)
Scheda
Titolo: La morale, la fede e la ragione
Anno pubblicazione: 2013
Editore: Imprimatur
Autore: Valentini Giovanni
Collana: Saggi
Prezzo: Ibs Sconto 15% € 12,75 (Prezzo di copertina € 15,00)
Don Vito
Questo libro è un viaggio senza ritorno nei gironi infernali della storia italiana più recente. Racconta infatti quarant’anni di relazioni segrete, occulte e inconfessabili, tra politica e criminalità mafiosa, tra Stato e Cosa nostra. Perno della narrazione è la vicenda di Vito Ciancimino, “don Vito da Corleone”, uno dei protagonisti assoluti della vita pubblica siciliana e nazionale del secondo dopoguerra, personaggio discutibile e discusso, amico personale di Bernardo Provenzano, già potentissimo assessore ai Lavori pubblici di Palermo, per una breve stagione sindaco della città, per decenni snodo cruciale di tutte le trame nascoste a cavallo tra mafia, istituzioni, affari e servizi segreti. A squarciare il velo sui misteri di “don Vito” è oggi un testimone d’eccezione: Massimo, il penultimo dei suoi cinque figli, quello che per anni gli è stato più vicino e lo ha accompagnato attraverso innumerevoli traversie e situazioni pericolose. Il suo racconto – che il libro riporta per la prima volta in presa diretta, senza mediazioni, arricchito dalla riproduzione di documenti originali e fotografie – riscrive pagine fondamentali della nostra storia: il “sacco di Palermo”, la nascita di Milano 2, Calvi e lo Ior, Salvo Lima e la corrente andreottiana in Sicilia, le stragi del ’92, la “Trattativa” tra pezzi dello Stato e Cosa nostra, la cattura di Totò Riina, le protezioni godute da Provenzano, la fondazione di Forza Italia e il ruolo di Marcello Dell’Utri, la perenne e inquietante presenza dei servizi segreti in ogni passaggio importante della storia del nostro paese. Attualmente la testimonianza di Massimo Ciancimino è vagliata con la massima attenzione da cinque Procure italiane e non è possibile anticipare sentenze. Non c’è dubbio però che i fatti e i misfatti qui raccontati arrivino dritti al “cuore marcio” del nostro Stato, accompagnandoci in una vera e propria epopea politico-criminale che per troppo tempo le ipocrisie e le compromissioni hanno mantenuto nascosta (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Don Vito
Editore: Feltrinelli
Autore: Massimo Ciancimino; Francesco La Licata
Collana: Universale economica saggi
Anno uscita: 2013
Prezzo: 9,50 € fnac.it
Usa e getta. Le follie dell’obsolescenza programmata
Stampanti bloccate a orologeria, dopo diciottomila copie, o computer fuori uso allo scadere dei due anni: non siamo di fronte a una strana moria elettronica degna della fantascienza, bensì alla manifestazione più recente di un fenomeno che è parte integrante della società della crescita. Si chiama “obsolescenza programmata” e fa sistema con il nostro modo di produrre, di consumare, di pensare, di vivere. Significa che gli oggetti messi in vendita hanno una fragilità calcolata, tanto che la durata della garanzia coincide spesso con la loro vita effettiva. Impossibile ripararli. Vanno gettati e subito sostituiti con altri, ancora e ancora. Di questa illimitatezza malata, che ci avvolge sempre più nella spirale di iperproduzione, turboconsumo e immane scarto, Serge Latouche è l’oggi l’accusatore più conseguente. Con la sua capacità di infilzare le storture di un’economia di catastrofe, mette in sequenza gli antecedenti storici e fraudolenti dell'”usa e getta”, ne smaschera la logica simbolica e indica una via d’uscita: una prosperità senza crescita, prospettiva frugale ma non pauperista che sappia decolonizzare la mente dall’imperialismo delle merci, e riprenda il passo umano della durevolezza, della riparabilità e del riciclaggio. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Usa e getta. Le follie dell’obsolescenza programmata
Anno pubblicazione : 2013
Autore: Latouche Serge
Editore: Bollati Boringhieri
Collana: Temi
Pagine: 114
Prezzo: Ibs Sconto 15% € 12,32 (Prezzo di copertina € 14,50 Risparmio € 2,18)
Disponibile anche in eBook a € 9,99
La zona franca
La versione ufficiale racconta che Aldo Moro viene rapito il 16 marzo 1978 dalle Brigate rosse e che lo Stato rifiuta ogni tipo di trattativa con i rapitori. La conseguenza: l’ostaggio viene ucciso il 9 maggio. Nel corso degli anni però si sono rincorse le voci su un’altra trattativa politica e segreta, fallita in extremis. Più volte si è ipotizzato anche che il prigioniero possa essere stato ucciso non nella periferia di Roma, come dicono le Br, ma al centro della capitale, in quella via Caetani dove fu ritrovato il corpo. Per la prima volta attraverso queste pagine alcuni testimoni diretti, molto vicini alla vicenda, raccontano che il 9 maggio del 1978 lo statista democristiano doveva essere liberato, a seguito di un accordo. La Santa Sede, infatti, stava per consegnare ai brigatisti un riscatto di 25 miliardi di vecchie lire. Contestualmente, la Dc stava per esprimersi a favore di una trattativa umanitaria mentre il Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, si apprestava a firmare un provvedimento di clemenza nei confronti di un terrorista in carcere. Ma, soprattutto, ci sarebbe stato il riconoscimento delle Br come soggetto politico da parte del governo della Jugoslavia del maresciallo Tito, leader dei Paesi non allineati. Via Caetani doveva essere dunque il luogo dello scambio ma divenne quello del delitto. Perché quell’accordo saltò?
Scheda
Titolo: La zona franca. Così è fallita la trattativa segreta che doveva salvare Aldo Moro
Editore: Castelvecchi
Autore: Alessandro Forlani (Autore)
Anno pubblicazione: marzo 2013
Collana: RX
Prezzo: Amazon.it euro 16,58
ISBN-10: 8876158448
ISBN-13: 978-8876158445
Margaret Thatcher
“Non mi interessa quanto parlino i miei ministri, se alla fine fanno quello che dico io. “Esattamente trent’anni fa, Margaret Thatcher varcava per la prima volta la soglia del numero 10 di Downing Street, inaugurando una lunga epopea di potere, conflitti e trasformazioni che l’hanno consegnata alla storia come una della personalità più influenti del ventesimo secolo. Implacabile con avversari e alleati, la “Lady di ferro” è stata una comunicatrice eccezionale, capace di confezionare battute fulminanti e memorabili a difesa delle sue scelte e delle sue politiche, senza lasciare ad altri spazio o margini di trattativa. All’epoca, l’unica vera stella del firmamento era lei, e non ce n’era per nessuno. Questo volume ripercorre la sua biografia, mettendo in luce tutti gli aspetti più contraddittori della sua carriera, le battaglie economiche, politiche e militari e la sua innata vocazione a primeggiare su tutti e ovunque. (Nota pubblicata dall’autore)
Scheda
Titolo: Margaret Thatcher
Editore: Bevivino
Autore: Marco Denti
Collana: I cattivi
Data uscita: 24/06/2009
Pagine: 128
Prezzo: Listino 7,65 (€ 9,00 -15%) la Feltrinelli
EAN9788895923154
Che cos’è il relativismo cognitivo
La lingua che parliamo influenza il modo in cui pensiamo? Che cosa vuol dire avere concetti relativi alla propria lingua madre? Si può fare matematica senza termini numerali, e si possono percepire i colori per cui non abbiamo parole? Il volume, nel rispondere a queste e altre domande, traccia una breve storia del relativismo cognitivo, passando in rassegna le varie ipotesi alla base dei nuovi programmi di ricerca. Presenta inoltre un’analisi critica della letteratura sperimentale nel campo dei concetti di colore, spazio e tempo, oggetti e numeri, fornendo una chiave di lettura del dibattito contemporaneo sul relativismo in filosofia della mente e psicologia. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Che cos’è il relativismo cognitivo
Editore: Carocci
Autore: Elisabetta Lalumera
Collana: Le bussole
Data pubblicazione: marzo 2013
Pagine: 1110
Prezzo: 11,00 €-15% 9,35 € (LibreriadelSanto.it)
EAN 9788843067947
Giordano Bruno
Il 17 febbraio 1600 Giordano Bruno muore sul rogo dell’Inquisizione, a Campo de’ Fiori. All’indomani delle guerre di Religione, nel pieno della Controriforma, la Chiesa di Roma non gli perdona la sua insubordinazione. Esiliato, isolato, eterno dissidente, è rimasto imprigionato nei suoi miti troppo a lungo: Bruno ateo, Bruno spia, Bruno moderno, Bruno eretico. Attorno alla figura del Nolano è fiorita una vasta letteratura, che non di rado ha cercato di tirare Bruno da un lato o dall’altro, accentuandone alcuni tratti a discapito di altri. Levergeois abbatte in questo libro i luoghi comuni, tratteggia un Bruno “umanizzato” e lo rende contemporaneo a noi. Passo dopo passo lo seguiamo nella varie tappe della sua movimentata esistenza e del suo irriducibile pensiero. Domenicano, rompe col suo ordine e lascia l’Italia, dando inizio a un lungo peregrinare da esule. A Ginevra si oppone ai calvinisti che lo scomunicano. A Parigi seduce con l’arte della memoria Enrico III e trova protezione. In Inghilterra scandalizza dottori di Oxford e puritani. Una terza scomunica arriva dai luterani tedeschi. Bruno segna una svolta nella storia del pensiero occidentale. Si ispira a san Tommaso, a Cusano e a Ficino a un tempo. Nemico di Aristotele, stabilisce, a partire da Copernico, l’esistenza di un universo infinito, popolato da innumerevoli mondi. Dalla matematica alla magia, passando per la scoperta dell’America, mette in discussione tutto ciò che sembra già acquisito.
Segreteria
Titolo: Giordano Bruno
Editore: Fazi
Collana: Campo dei fiori
Autore: Bertrand Levergeois
Data: pubblicazione. marzo 2013
Pagine: 570
Prezzo: 18,50 €-15% 15,72 € (LibreriadelSanto.it)
EAN: 9788864112954
La pazzia dimenticata. Viaggio negli ospedali psichiatrici giudiziari
Sulla base delle nuove disposizioni di legge, gli ospedali psichiatrici giudiziari devono chiudere. Tra gli internati c’è chi ha commesso reati minori e potrebbe essere assegnato ai dipartimenti di salute mentale, già in difficoltà a gestire i propri pazienti sul territorio. Ma soprattutto ci sono autori di crimini efferati, malati mentali gravi che necessitano di cure e attenzioni particolari, e che troverebbero accoglienza in strutture residenziali a carattere regionale per ora esistenti solo sulla carta. Si tratta di una svolta epocale, ma emerge forte un interrogativo: qual è stata la riflessione delle istituzioni sulla cura della malattia mentale? Il problema, forse, dopo le zone d’ombra della legge n. 180, non è dove curare ma come. L’autrice ci accompagna all’interno degli ospedali psichiatrici giudiziari, rivelando le storie degli internati e il disagio degli operatori, e delineando le possibili prospettive con esperti e medici in un confronto serrato sulla cura della malattia mentale. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: La pazzia dimenticata. Viaggio negli ospedali psichiatrici giudiziari
Editore: L’Asino d’Oro
Autore: Pannitteri Adriana
Anno pubblicazione: 2013
Collana: I saggetti
Prezzo: Ibs.it (Sconto 15% € 10,20 (Prezzo di copertina € 12,00 Risparmio € 1,80)
Pagine: 193
Disponibile anche in ebook a € 5,99
Le sorgenti del male
Che cos’è il male oggi? In che modo si può dire che le sue manifestazioni, le sue spinte, le sue modalità di aggredire il tessuto del mondo e delle persone che lo abitano si siano modificate? Zygmunt Bauman, uno dei più grandi pensatori viventi, già nel 1989, con “Modernità e olocausto”, aveva riletto le atrocità del Terzo Reich sovvertendo l’opinione comune che si fosse trattato di un “incidente” della Storia e dimostrando che invece la “società dei giardinieri” illuministi (bene attenti a estirpare le “erbacce”) aveva raggiunto con l’olocausto il suo risultato più esemplare. In questo libro Bauman compie un ulteriore decisivo passo avanti nell’identificazione del “male” ai giorni nostri. E lo fa con una ricognizione delle tesi fallaci che si erano affermate nel Novecento (dalla “personalità autoritaria” di Adorno alla “banalità del male” di Hannah Arendt) per mostrare poi, in un corpo a corpo con le opere di Jonathan Littell e di Günther Anders, che la presa di distanza dagli esiti dei nostri atti distruttivi (resa non solo possibile, ma obbligata, dalle mirabilia tecnologiche e dalla costrizione “diversamente morale” a non sprecare armi la cui produzione ha richiesto quantità esorbitanti di denaro) contribuisce a erodere la nostra sensibilità già gravemente indebolita, malcerta, afona.
Scheda
Titolo: Le sorgenti del male
Autore: Bauman Zygmunt
Editore: Centro Studi Erickson
Collana: Saggi sociali
Curatore Park Y. J.; Mazzeo R.
Prezzo: Isb Sconto 15% € 8,50 (Prezzo di copertina € 10,00 Risparmio € 1,50)
Anno pubblicazione: 2013
Pagine: 112
Giorgio Napolitano
“Probabi lmente Giorgio Napolitano non avrebbe gradito affatto, nemmeno nell’aprile del 1944, essere definito ‘un intellettuale di avanguardia’, come ha detto Togliatti e come vuole un lessico marxistaleninista che gli è sempre andato stretto” scrive Paolo Franchi. “Ma è ancora più probabile che, senza la svolta di Togliatti, comunista, o almeno comunista a tempo pieno, non sarebbe diventato mai.” A Napoli, durante la guerra, le sue prime passioni di giovane antifascista sono il cinema, il teatro, la letteratura, la poesia, la musica, vissute, al liceo Umberto e all’università, con molti ragazzi che si faranno strada, da Raffaele La Capria a Giuseppe Patroni Griffi, da Rosellina Balbi ad Antonio Ghirelli. Ma la sua via all’antifascismo e al Pci passa anche per la scoperta dell’umanità dolente del ricovero antiaereo scavato davanti alla casa borghese della sua famiglia, sotto Palazzo Serra di Cassano, dove, per sfuggire a bombardamenti feroci, la povera gente dei “bassi” e del Pallonetto Santa Lucia si mescola con i “signori” dei piani alti. È in quel rifugio che Napolitano si scopre per la prima volta in grado di reagire persino agli eventi più drammatici con grande autocontrollo e ragionevole fatalismo, dimostrandosi capace di non perdere la calma “neppure di fronte all’Apocalisse”, come gli riconosce, sorpreso e ammirato, Curzio Malaparte. È una virtù innata, ma anche molto coltivata, che praticherà per tutta la vita. Prima nel Pci, dove sin dai suoi primi passi in politica avrà per maestro Giorgio Amendola. Poi in Europa e nelle istituzioni, da presidente della Camera e soprattutto da capo dello Stato. In queste pagine Paolo Franchi, che lo conosce sin da quando nei primi anni Settanta era un dirigente della gioventù comunista, racconta la profonda vocazione politica che ha condotto Napolitano a condividere e indirizzare il travaglio del suo partito, diventando un esempio indiscusso di autorità morale, anche nella crisi economica e istituzionale che stiamo attraversando. (Nota pubblicata dall’editore)
Titolo: Giorgio Napolitano
Autore: Paolo Franchi
Anno prima edizione: 2013
Editore: Rizzoli
Collana: Saggi
Pagine: 432
Prezzo: 18,00 euro
ISBN: 17062077
La Repubblica di Barbapapà
“Barbapapà è il soprannome che la redazione di ‘Repubblica’ aveva dato a Eugenio Scalfari, il fondatore e il primo direttore. Ho lavorato accanto a lui per quattordici anni, più altri diciassette all’‘Espresso’. E oggi qualche amico mi domanda sorpreso: ‘Perché hai voluto scrivere da canaglia la storia del trionfo di Barbapapà e di quanto è accaduto dopo?’. Rispondo che l’ho fatto per non sottostare alla regola plumbea che tutela i grandi giornali. Fortezze sempre ben difese, capaci di incutere un timore riverenziale che induce a cautele cortigiane e narrazioni felpate. Con un po’ di presunzione, sono convinto che nessun altro fosse pronto a costruire un racconto fondato su un’infinità di ricordi personali e con l’aiuto di un diario tenuto per decenni. Tuttavia questo non è un libro riservato ai soli addetti ai lavori. L’importanza acquisita da ‘Repubblica’ nell’ultimo trentennio fa del quotidiano guidato da Scalfari e oggi da Ezio Mauro un testimone unico dell’Italia odierna. Uno specchio autorevole, e in molti casi autoritario, che rimanda a un potere invisibile, ma concreto. Lo detiene il gruppo raccolto attorno a una testata in grado di influenzare partiti, governi, mode culturali, comportamenti di massa. Il mio racconto riporta sulla scena le stagioni che hanno reso forte ‘Repubblica’: l’epoca violenta del Settantasette, la bufera del terrorismo, l’assassinio di Moro, il caso P2, le battaglie con il Psi di Craxi e il Pci di Berlinguer, l’intesa con il leader dicì De Mita, la guerra contro Berlusconi per il possesso della Mondadori. Anni che ‘Repubblica’ ha narrato anche con errori, faziosità, imprudenze. Il lettore scoprirà il percorso compiuto per creare un impero editoriale con pochi uguali nel nostro paese. E conoscerà meglio i personaggi che hanno affiancato o contrastato Barbapapà: l’ingegner De Benedetti, il principe Caracciolo, Mauro il comandante in carica, Bettino ‘Ghino di Tacco’, Andreotti ‘Belzebù’ e tanti altri. Ho narrato le vicende di ‘Repubblica’ con l’intreccio, il ritmo e i colpi di scena di un thriller politico. Ma al tempo stesso pensando a un percorso di vita italiana assai più ampio che appartiene a tutti.” (Nota pubblicata dall’editore)
Titolo: La Repubblica di Barbapapà
Editore: RIZZOLI
Anno prima edizione:2013
Autore: Giampaolo Pansa
Collana: SAGGI
Pagine: 342
Prezzo: 19,00 euro
ISBN: 17064460
La dieta del digiuno
Oncologo di fama internazionale, Umberto Veronesi si è sempre impegnato, oltre che nella cura, anche nella prevenzione dei tumori, promuovendo stili di vita più sani: fare attività fisica, evitare di fumare, mangiare bene e poco ogni giorno. Una dieta corretta ed equilibrata, infatti, unita ad abitudini salutari, è spesso in grado di scongiurare l’insorgere di gravi patologie. Ma se i dati della ricerca scientifica confermano sempre di più lo stretto legame fra cibo e salute – come ricorda Veronesi -, purtroppo nella nostra società il problema della sovralimentazione viene spesso sottovalutato, o affrontato solo da un punto di vista estetico, dimenticando che l’eccesso di calorie introdotte nell’organismo attraverso il cibo è responsabile di disfunzioni cardiocircolatorie, diabete, cancro e può essere anche causa di mortalità precoce. Per garantirci una sana longevità occorre però ripensare il modo in cui ci nutriamo: è necessario basare l’alimentazione su una dieta adeguatamente variata, che moderi i grassi e non dimentichi mai frutta e verdura; optare non solo per l’eliminazione del consumo di carne ma anche per la progressiva riduzione delle porzioni e delle calorie; scegliere di mantenere il giusto peso corporeo, in un rapporto intelligente benessere, attività fisica e psiche. In questo libro, Veronesi definisce le linee guida di un’alimentazione sana, proponendo anche un suo personale piano di dimagrimento. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: La dieta del digiuno
Editore: Mondadori
Anno: 2013
Autore: Umberto Veronesi
Prezzo: Sconto IBS 15% € 13,52 (Prezzo di copertina € 15,90 Risparmio € 2,38)
Disponibile anche in ebook a € 9,99
I corvi del Vaticano
Con l’annuncio di dimissioni dell’11 febbraio 2013 si chiude il pontificato di Joseph Ratzinger. La rinuncia, giunta più o meno a sorpresa, è l’atto finale di quasi otto anni turbolenti, a tratti inquietanti, segnati da segreti e misteri che, probabilmente, in quell’ormai lontano 19 aprile 2005 – quando il cardinale Ratzinger venne eletto Sommo Pontefice -, lui stesso non poteva conoscere. Benedetto XVI non poteva sapere, per esempio, che, così come i suoi predecessori, avrebbe dovuto misurarsi con un osso duro: lo IOR o banca vaticana. “I corvi del Vaticano” ripercorre le vicende del recente scandalo Vatileaks, e le inquadra nel contesto più ampio dei molti “segreti” dell’ultima monarchia assoluta d’Occidente: racconta una storia di maggiordomi traditori, fughe di informazioni, commissioni d’indagine occulte, servizi di spionaggio e controspionaggio, prelati che denunciano la corruzione e che vengono allontanati immediatamente da San Pietro. Parla di riciclaggio di denaro, infiltrazioni mafiose, un’adolescente scomparsa e forse sfruttata come schiava sessuale, una guerra tra giornalisti e vertici della stampa cattolica, un presidente dello IOR che viene sfiduciato e che teme di essere assassinato, e addirittura di un complotto per uccidere il Papa. Nello Stato della Città del Vaticano, ieri come oggi, la realtà supera l’immaginazione
Scheda
Titolo: I corvi del Vaticano
Editore: Sperling & Kupfer
EricFrattini – Valeria Moroni
Anno pubblicazione: 2013
Collana: Saggi
Prezzo: € 9,99
Numero pagine: 273
Prezzo: € 16,00
ISBN: 9788820054410
Televisione
Con l’introduzione del digitale terrestre e delle pay TV, la televisione sta vivendo una trasformazione epocale. Anche il modo di guardare la TV sta cambiando rapidamente. Non è più il tempo dell’utente passivo: il pubblico cerca sempre di più un prodotto su misura, che spesso paga, in un certo senso confezionando da sé il palinsesto che preferisce. Se “il medium è il messaggio”, ogni medium produce contenuti propri e risponde in maniera originale alle esigenze della società. Nel caso della televisione vale anche il contrario: la società stessa viene, sempre di più, condizionata a sua volta dal mezzo televisivo. Nella nostra storia siamo così passati da una televisione di classe, specchio di un’élite del paese, a una televisione ritagliata attorno al consenso esclusivo ed escludente della maggioranza, per arrivare oggi a una TV sempre più attenta alla moltitudine, la nuova società plurale nella quale siamo immersi. Di questi mutamenti della TV e delle loro profonde ricadute sulla realtà italiana, Carlo Freccerò parla in modo illuminante e provocatorio, in un libro denso di idee e di contenuti. ((Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Televisione
Anno: 2013
Editore: Bollati Boringhieri (collana I sampietrini)
Autore: Freccero Carlo
Prezzo: Sconto 15% € 7,65 (Prezzo di copertina € 9,00 Risparmio € 1,35)
Pagine: 172
Disponibile anche in ebook a € 4,99
Il potere che frena
Nella “Seconda lettera ai Tessalonicesi”, che la tradizione attribuiva a san Paolo, compare l’enigmatica figura di una potenza: il katechon, qualcosa o qualcuno che trattiene e contiene, arrestando o frenando l’assalto dell’Anticristo, ma che dovrà togliersi o esser tolto di mezzo – affinché l’Anticristo si disveli – prima del giorno del Signore. E l’interpretazione di quella figura è qui lo sfondo su cui si dipana una riflessione generale – in costante ‘divergente accordo’ con la posizione di Carl Schmitt – sulla ‘teologia politica’, e cioè sulle forme in cui idee e simboli escatologico-apocalittici si sono venuti secolarizzando nella storia politica dell’Occidente, fino all’attuale oblio della loro origine. Con quale sistema politico può trovare un compromesso il paradossale monoteismo cristiano, la fede nel Deus-Trinitas? Con la forma dell’immuro o, invece, con quella di un potere che frena, contiene, amministra e distribuisce soltanto? Oppure occorre cercare una contaminazione tra le due? Non poche delle decisioni politiche che hanno segnato la nostra civiltà ruotano intorno a queste domande, e nell’opera di alcuni dei suoi più grandi interpreti, da Agostino a Dante a Dostoevskij, trovano una drammatica rappresentazione. Il volume è corredato da un’antologia dei passi più significativi della tradizione teologica, dalla prima patristica a Calvino, dedicati all’esegesi della “Seconda lettera ai Tessalonicesi”, 2, 6-7.
Scheda
Titolo: Il potere che frena
Editore: Adelphi
Autore: Massimo Cacciari
Prezzo: Sconto 15% € 11,05
(Prezzo di copertina € 13,00 Risparmio € 1,95)
Anno: 2013
Pagine: 211
Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello
Un racconto biografico su un grande personaggio della letteratura italiana in cui risaltano temi e momenti storici mai finora così esplorati e definiti. La nascita in una Sicilia tra Medioevo e Far West che ne segnò la vita e l’ispirazione, il fascismo di Pirandello, tutt’altro che superficiale ed episodico, ma sentito e coltivato anche se, a volte, solo e soprattutto per motivi opportunistici. La vera storia del rapporto con la moglie pazza e con i figli, di cui il drammaturgo fu carnefice e vittima. L’appassionante racconto del rapporto affettivo e artistico tra Pirandello e Marta Abba: una delle storie d’amore “a senso unico” più grandi della letteratura. Le opere di Pirandello finalmente spiegate, passo passo, dal racconto della stessa vita dell’autore, ma anche nella loro grande attualità. Con l’evolversi dei mass media, infatti, sotto i riflettori che dovunque e in ogni momento illuminano la scena della vita, le maschere pirandelliane sono più che mai utili per aiutarci a sopravvivere.
Scheda
Titolo: Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello
Autore: Matteo Collura
Editore: TEA
Collana: Saggistica TEA
Numero pagine: 354
Giuseppe Dossetti
Un percorso esistenziale singolare, quello di Giuseppe Dossetti, segnato dal tema della «riforma»: riforma di se stessi attraverso l’ascesi religiosa, ma anche riforma della Chiesa e – ciò che è oggetto di questa indagine – riforma della politica. Una vicenda che attraversa diversi momenti cruciali: si va dalla dissoluzione del regime fascista e dall’esperienza della Resistenza alla scrittura della nuova Costituzione repubblicana; dal problema di dar forma a un partito che risponda alle «attese della povera gente» alla chiamata al sacerdozio e all’attiva partecipazione al Concilio Vaticano II, cui segue il ritiro nella vita monacale. Ma non sarà un abbandono: negli anni Ottanta Dossetti tornerà a riflettere, con spunti di straordinaria lucidità, sulla crisi del mondo e su quella della politica italiana in particolare.
Scheda
Titolo: Giuseppe Dossetti
L’avventura politica di un riformatore cristiano
Anno di pubblicazione 2013E
ditore: Il Mulino
Autore: P.Bombeni
Collana “Saggi”
Pagine: 208,
Prezzo: € 18,00
ISBN: 978-88-15-24142
L’industria della carità. Da storie e testimonianze inedite il volto nascosto della beneficenza
Questo libro racconta un mondo, quello della solidarietà, di cui non si sa abbastanza. Tra sms che salvano, adozioni a distanza, partite del cuore, campagne televisive, azalee e arance benefiche, quanti milioni di euro raccolti arrivano a chi ha bisogno? La risposta che viene fuori dalle testimonianze di cooperanti italiani e internazionali e dai più recenti dati di bilancio (quando sono disponibili: in Italia non c’è l’obbligo di pubblicare un vero e proprio bilancio economico-finanziario) è che tra profit e non profit c’è ormai poca differenza. Migliaia di associazioni sono in lotta una contro l’altra per i fondi, quelle più grandi spendono milioni per promuoversi e farsi conoscere, intanto le più piccole sono schiacciate dalla concorrenza. Gli stipendi dei manager del settore non profit sono ormai uguali a quelli delle multinazionali (la buonuscita milionaria di Irene Khan, ex segretario generale di Amnesty International, è solo la punta dell’iceberg). Ma i soldi non sono che una parte della questione, c’è molto altro da sapere. Che fine fanno i vestiti che lasciamo ai poveri? Come funziona il sistema delle adozioni internazionali? E il commercio equo e solidale? La filantropia ha fatto cose importanti, ma è anche il simbolo del fallimento della politica. Gli esseri umani non dovrebbero dipendere dalla generosità di altri. Se poi questa generosità diventa un business è importante raccontarlo per impedire che qualcuno si arricchisca sulla buona fede dei donatori.
Scheda
Titolo: L’industria della carità. Da storie e testimonianze inedite il volto nascosto della beneficenza
Anno pubblicazione: 2013
Editore: Chiarelettere
Autore: Valentina Furlanetto
Collana: Principioattivo
Numero pagine: 259
Prezzo: € 13,90
ISBN: 9788861902510
Chi troppo chi niente
Proporre di ridurre la disuguaglianza significa, in ultima analisi, portare alla ribalta un’agenda ormai ignorata da tutti i partiti politici, anche quelli che ne avevano fatto una bandiera. Invocare, finalmente, la ridistribuzione non per scelta ideologica, ma per far funzionare meglio il nostro paese. Ormai sembrano tutti d’accordo: l’Italia deve cambiare. Eppure nessuna delle ricette proposte è ancora riuscita a curare lo Stivale dai suoi mali storici. All’ombra di parole d’ordine quali “austerity” e “taglio del debito” si ritrovano a pagare sempre gli stessi, mentre i soliti noti rafforzano i propri privilegi. La nostra penisola è marchiata da crescenti disuguaglianze che deprimono l’economia, esasperano lo scontro sociale, e soprattutto riducono l’efficienza del sistema-paese. È questa la tesi, semplice ma esplosiva, di Emanuele Ferragina, giovane docente “espatriato” in Inghilterra ed esperto di politiche sociali: occorre ridurre le disuguaglianze, non per ragioni ideologiche, ma per rendere il sistema più funzionale. Il comportamento lobbistico degli ordini professionali; una spesa sociale sbilanciata verso il passato pensionistico e incurante del futuro lavorativo dei giovani precari; il crollo della coesione sociale dovuto alla disuguaglianza crescente; un federalismo ingiusto sbandierato come slogan. Una penetrante indagine sull’iniquità e l’inefficienza del nostro paese, e una ricetta per cambiarlo (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Chi troppo chi niente
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Autore: Emanuele Ferragini
Anno pubblicazione: 2013
Numero pagine: 221
Prezzo: € 11,00
ISBN: 9788817063067
La macchia della razza
Che cosa rivela la rabbia stupida di ehi è spaventato dall’idea di essere in un mondo troppo grande e invece vive nello sgabuzzino polveroso della sua provincia mentale? In questa lettera aperta a un bambino rom, Aime ci invita a non avere paura e a riflettere su quanto sta accadendo a noi, alla nostra cultura. Se una volta, come tutte le culture, era disegnata a matita e c’era sempre una gomma per modificarla, adesso si sta chiudendo, irrigidendo, trasformando in un’arma per colpire. 0 peggio, in una gabbia di acciaio che più che proteggerci ci tiene prigionieri. E da lì assistiamo impotenti a fatti che ci appaiono inevitabili, sempre meno gravi, fino a sembrare normali. Come intingere il dito di un bambino nell’inchiostro per apporre su un foglio la macchia della razza. Ormai siamo come quei tifosi che non inneggiano più alla loro squadra, ma passano novanta minuti a insultare gli avversari, tifosi che hanno fatto dei colori di una maglia una terra di appartenenza per cui vale la pena combattere, fare male, persino uccidere. Una terra non da amare, ma utile a odiare gli altri. (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: La macchia della razza. Storie di ordinaria discriminazione
Editore: elèuthera
Collana: Caienna
Autore: Aime Marco
Pagine: 103
Prezzo Sconto 15% € 6,80 (Prezzo di copertina € 8,00 Risparmio € 1,20)
L’ anima e il suo destino
“Il libro incontrerà opposizioni e critiche, ma sarà difficile parlare di questi argomenti senza tenerne conto”, scrive nella prefazione al volume il cardinale Martini. Gli argomenti sono i più classici, l’esistenza e l’immortalità dell’anima, il suo destino di salvezza o perdizione. Del tutto nuova è invece la trattazione, in cui scienza e filosofia assumono il ruolo di interlocutori privilegiati della teologia, configurando una fondazione del concetto di anima immortale di fronte alla coscienza laica. Criticando alcuni dogmi consolidati, il libro affronta l’interrogativo fondamentale che da sempre inquieta la mente degli uomini: se esiste e come sarà la vita dopo la morte.
Scheda
Titolo: L’ anima e il suo destino
Editore: Cortina Raffaello Autore: Mancuso Vito
Collana: Scienza e idee
Prezzo Sconto Ibs.it 15% € 16,83 (Prezzo di copertina € 19,80 Risparmio € 2,97)
Pagine: 323 p
Anno: 2007
Le pietre e il popolo
Perché il valore civico dei monumenti è stato negato a favore del loro potenziale turistico, e quindi economico? Perché la «valorizzazione» del patrimonio culturale ci ha indotti a trasformare le nostre città storiche in «luna park» gestiti da avidi usufruttuari? Lo storico dell’arte Tomaso Montanari ci accompagna in una visita critica del nostro paese: dallo showroom Venezia, a una Roma dove si delira di piste di sci al Circo Massimo, a una Firenze dove si affittano gli Uffizi per sfilate di moda e si traforano gli affreschi di Vasari alla ricerca di un Leonardo inesistente, a una Napoli dove si progettano megaeventi mentre le chiese crollano e le biblioteche vengono razziate, all’Aquila che giace ancora in rovina mentre i cittadini sono deportati nelle new town, scopriamo che l’idea stessa di comunità è stata corrotta da una nuova politica che ci vuole non cittadini partecipi ma consumatori passivi. Le pietre e il popolo non è solo un durissimo pamphlet contro la retorica del Bello che copre lo sfruttamento delle città d’arte, ma è un manuale di resistenza capace di ricordarci che la funzione civile del patrimonio storico e artistico è uno dei principi fondanti della nostra democrazia, e che l’Italia può risorgere solo se si pensa come una «Repubblica basata sul lavoro e sulla conoscenza».
Scheda
Titolo: Le pietre e il popolo
Restituire ai cittadini l’arte e la storia delle città italiane
Editore: Minumum Fax
Autore: Tomaso Montanari
Pagine: 164
Prezzo copertina: 12 € – sconto 10% 10,80 €
Anno: marzo 2013
ISBN:978-88-7521-490-6
L’anarchia selvaggia
L’indagine sulla dimensione politica è il cuore della speculazione etnologica di Clastres: da dove viene il dominio dell’uomo sull’uomo? Come si afferma la coercizione politica? Per rispondere a queste domande cruciali Clastres interroga quelle società «selvagge» che – smantellando un consolidato pregiudizio etnocentrico – non considera affatto come insiemi sociali immaturi che per uscire dalla loro arretratezza socio-culturale devono evolvere nella direzione della divisione sociale e dunque della gerarchia. Al contrario, queste società indivise resistono coscientemente a qualsiasi accumulazione del potere al proprio interno che possa insinuare la diseguaglianza nel corpo sociale. E lo fanno ponendo i propri capi tribali sotto il segno di un debito verso la comunità che impedisce al loro desiderio di prestigio di trasformarsi in desiderio di potere. Sono appunto questi capi senza potere che esprimono compiutamente la filosofia politica del pensiero selvaggio, il suo essere in realtà non senza ma contro lo Stato.
Scheda
Titolo: L’anarchia selvaggia
le società senza stato, senza fede, senza legge, senza re
Editore: elèutera
Autore: Clastres
Traduzione: Guido Lagomarsino
Prefazione: Roberto Machionatti
Pagine: 120 pp.
Prezzo: € 12,00
Anno: 2013
Elogio delle vagabonde
Panace di Mantegazzi, porracchia sudamericana, fico d’India, papavero sonnifero, poligono del Giappone, erba della Pampa… trasportate dal vento, dagli animali o dalle suole delle scarpe, anche nelle nostre contrade le erbe vagabonde hanno conquistato, con coraggio e vitalità, giardini, scarpate e terreni incolti. Eppure, le erbe vagabonde non hanno buona nomea: le si chiama anche erbacce, piante selvatiche, piante infestanti e spesso si vieta loro un diritto all’esistenza. Piante nemiche, ma davvero così pericolose?
Gilles Clément, paesaggista francese e inventore del «giardino in movimento» nel quale coltiva felicemente queste piante dai nomi esotici, in questo libro sceglie di farne l’elogio. Di queste erbe racconta la storia, le origini, il modo in cui le ha incontrate. E spiega come l’uomo, i diserbanti, il cemento, i dissodamenti e le coltivazioni industriali abbiano permesso a queste piante randagie di insediarsi e crescere. Coniugando il talento del giardiniere a quello di scrittore, in nome della difesa della mescolanza planetaria, ci consegna un libro dove letteratura e botanica coesistono a difesa della diversità. Un libro che è insieme una filosofia del paesaggio, e della relazione tra uomo e piante, e un manuale per imparare ad amare anche le erbe senza fissa dimora (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Elogio delle vagabonde
Erbe, arbusti e fiori alla conquista del mondo
Editore: Derive Approdi
Autore: Gilles Clément
Collana: I libri di DeriveApprodi
Tema: Ambiente
Pagine 168
Prezzo € 12.75 (offerta)
Anno: 2013
ISBN 978-88-6548-060-1
Il Grillo canta sempre al tramonto
Tre voci per cambiare. Un dialogo inaspettato che mette in campo esperienze e sensibilità diverse. La sfida è guardare là dove nessuno vuole arrivare, cambiare davvero le regole del gioco e fare della politica non l’arte del potere ma un modo di essere cittadini autentici, responsabili, attivi. Nell’ideale passeggiata tra Atene e il Pireo, richiamandosi alla classicità degli Ateniesi che ci hanno tramandato un modello di democrazia, Dario Fo provoca i suoi interlocutori invitandoli a parlare dei traguardi che si prefigge il MoVimento, affrontando anche le polemiche e le critiche di questi ultimi mesi. Il lavoro, gli immigrati, l’euro, le tasse, una nuova spending review, le elezioni… Per tutte le persone che vogliono saperne di più sul “comico” Grillo e sul misterioso Casaleggio, ecco un documento che fa vedere il MoVimento per quello che è. Basta leggere per farsi un’opinione (Nota pubblicata dall’editore)
Scheda
Titolo: Il Grillo canta sempre al tramonto
Dialogo sull’Italia e il MoVimento 5 Stelle”
Editore: Chiarelettere
Autore: Gianroberto Casaleggio, Beppe Grillo, Dario Fo
Collana: Reverse
Pagine: 208 pagine
Prezzo € 11,82
Anno: 2013
Le avventure della filosofia francese
Non si può pensare la filosofia contemporanea a prescindere dalla filosofia francese del XX e XXI secolo. Le sue figure, dai notissimi Michel Foucault e Gilles Deleuze a Jean-Luc Nancy e Jean-François Lyotard, passando per i vecchi maestri quali Sartre e Althusser, hanno sconvolto e rinnovato dalle fondamenta il pensiero contemporaneo. Alain Badiou è una di queste figure. Al contempo un allievo, uno spettatore e un protagonista della più rilevante scena del pensiero dell’ultimo secolo.
Questo libro è una storia per ritratti della filosofia francese, scaturita dalla penna di colui che Slavoj Zizek ha definito «l’erede di Platone» e «il più grande filosofo vivente».
Non un racconto agiografico dei suoi protagonisti, ma un vero incontro con ciascuno di essi dal quale sgorgano critica, ammirazione, polemica, ma soprattutto una vera discussione filosofica.
Un grande affresco filosofico, a volte denso, spesso ironico, sempre appassionato.
Scheda
Titolo: Le avventure della filosofia francese
Dagli anni Sessanta
Editore: Derive Approdi
Autore: Alain Badiou
Collana: Labirinti Tema Filosofia
Pagine: 228
Prezzo: € 17.00
Anno: 2013
ISBN 978-88-6548-068-7
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